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Otite nel cane: le cause e i trattamenti

L’otite è un problema abbastanza ricorrente nei cani, sia in quelli che vivono in giardino o all’aperto che per quelli che vivono in casa. Può essere causata da una serie di fattori, e può manifestarsi in diverse parti dell’orecchio del cane. Vediamo insieme quali sono le cause principali dell’otite ed i trattamenti più indicati.

immagine La displasia dell’anca nel cane: cos'è e quali sono i trattamenti

La displasia dell’anca nel cane: cos'è e quali sono i trattamenti

La displasia dell’anca è uno dei problemi di cui si sente più spesso parlare a proposito del cane. Si tratta di un disturbo articolare abbastanza frequente, che può diventare seriamente invalidante per il cane. Vediamo insieme cos’è di preciso, come si diagnostica e quali sono i trattamenti per la displasia dell’anca.

immagine La mastite nella cagna e nella gatta: come prevenirla

La mastite nella cagna e nella gatta: come prevenirla

La mastite è un problema abbastanza frequente nella cagna e nella gatta, soprattutto durante l’allattamento, nell’ultimo periodo della gravidanza e persino durante una pseudogravidanza, meglio nota come gravidanza isterica. Esistono numerosi accorgimenti e rimedi per prevenirne la comparsa e per alleviare il fastidio ed il dolore generalmente associato a questo problema.

immagine Le malattie dell'apparato riproduttore femminile nel cane e nel gatto: ecco quali sono

Le malattie dell'apparato riproduttore femminile nel cane e nel gatto: ecco quali sono

Come tutti gli organi del corpo del nostro cane o del nostro gatto, anche gli organi riproduttori possono presentare dei problemi nel corso della vita dell’animale.

In questa pagina ci occupiamo in particolare dei problemi dell’apparato riproduttore femminile: sono patologie più o meno gravi che riguardano generalmente le cagne, meno le gatte che hanno un ciclo estrale particolare, ma fortunatamente possono essere risolte senza particolari problemi.

Da notare che in questa pagina non ci occuperemo della piometra, forse la più grave tra le malattie dell’apparato riproduttore femminile che trattiamo pertanto in un’apposita pagina.

Le malattie delle vie riproduttive esterne

Se procediamo, ipoteticamente, dall’esterno verso l’interno dei canali riproduttivi di una cagna o di una gatta, troveremo in ordine per prima cosa la vulva, che è composta da due labbra visibili dall’esterno; troviamo poi un lungo canale costituito dal vestibolo della vagina e dalla vagina, separate da una piccola barriera che è l’imene. Poi c’è il collo dell’utero, quindi l’utero vero e proprio, le tube (dette anche salpingi) per terminare con le ovaie.

I problemi riproduttivi spesso si riscontrano nel momento dell’accoppiamento, quando il maschio non riesce a “coprire” la femmina, ma non sempre è così.

L’ipertrofia clitoridea e l’iperplasia vaginale estrale sono situazioni molto simili tra loro: in pratica vediamo un pezzo di carne viva fuoriuscire dalla vulva, nel primo caso sempre (il clitoride è più grande del normale come se la cagna avesse un piccolo pene), nel secondo solo quando la cagna ha il ciclo (la mucosa interna cresce più del normale). In ogni caso la cagna non riesce a mettersi seduta, ha dolore e queste parti rischiano di ulcerarsi: se ci rendiamo conto di questa situazione un piccolo intervento chirurgico potrà risolverla senza alcuna conseguenza.

Molto simile anche il prolasso vaginale: in questo caso si tratta del canale vaginale che, in pratica, ruota su sé stesso e fuoriesce all’esterno, causando un dolore atroce. Ovviamente consultiamo il veterinario per risolvere, ambulatorialmente, il problema nel più breve tempo possibile.

prolasso

Altre problematiche riguardanti questa parte sono le malformazioni del canale, che di solito dipendono dall’imene troppo spesso. L’imene è una barriera sottile che dovrebbe essere rotta dal maschio durante l’accoppiamento e definitivamente rimossa dai cuccioli durante il parto. Se ci rendiamo conto che la cagna ha dolore e cerca di mordere il compagno quando si accoppia, sarebbe bene far dare un’occhiata al canale dal veterinario. Di solito il problema è risolvibile con un piccolo intervento in anestesia locale dove la barriera, troppo spessa, viene rimossa risolvendo definitivamente il problema.

Le malattie delle vie riproduttive interne

Per quanto riguarda le patologie che possono interessare le vie più interne dell’apparato riproduttore, alcune tra le più frequenti sono le neoplasie, i tumori. Interessano animali che sono piuttosto in alto con l’età, e spesso non sono pericolose in sé ma in quanto possono trasferirsi ad altri organi vitali, come i polmoni.

Fin quando rimangono localizzati all’utero, un semplice intervento di sterilizzazione, comprendente la rimozione dell’utero, potrà evitare qualsiasi spiacevole conseguenza futura: spesso invece la cosa più difficile è rendersi conto della situazione, che spesso viene a galla quando ormai è troppo tardi.

Sarebbe auspicabile infatti eseguire almeno una visita di controllo ecografico all’anno, che permetterà di valutare anche altri organi come fegato, reni ed intestino, così da essere sicuri di poter curare sul nascere un’eventuale malattia di questo tipo.

Le neoplasie sono anche le più comuni tra le malattie che possono interessare le ovaie, e lo sono perché sono organi in cui ci sono molte modifiche strutturali (follicolo che diventa corpo luteo, poi altri follicoli che crescono, e così via), che possono incappare in “errori”.

Anche in questo caso vale quanto detto poc’anzi, e una visita di controllo potrà stabilire fin da subito se ci sia qualcosa che non va.

Dobbiamo dire che per evitare questo tipo di malattie, l’intervento di sterilizzazione è sempre risolutivo in quanto andrà a togliere completamente gli organi. Vale la pena, quindi, di valutare l’intervento già quando la nostra cagnolina/gattina raggiunge i sei mesi di vita, perché a meno che siamo interessati a farla partorire, un intervento semplice e dal basso costo potrà evitare conseguenze che possono essere molto gravi in futuro.

immagine La diarrea nel cane e nel gatto, cause e rimedi

La diarrea nel cane e nel gatto, cause e rimedi

I proprietari di cani e gatti sanno bene che la diarrea è un problema abbastanza frequente nei propri animali, in particolare nei cuccioli. Ma quali possono essere le cause della diarrea e quali sono le cure e i rimedi per trattarla? Scopriamolo insieme.

immagine L'ernia diaframmatica nel cane e nel gatto: cos'è e come riconoscerla

L'ernia diaframmatica nel cane e nel gatto: cos'è e come riconoscerla

In questa pagina parliamo dell’ernia diaframmatica, una delle complicanze più frequenti dei traumi che i nostri cani e i nostri gatti possono subire.

È una di quelle problematiche che, dobbiamo augurarci, il nostro cane o il nostro gatto non abbiano mai: è una delle più complesse da risolvere, mentre in alcuni casi non può essere risolta e la prognosi è infausta.

Questo articolo serve per aiutarvi a capire, specialmente se avete un gatto, se questa problematica è presente, e indurvi a portarlo quanto prima da un veterinario: se siamo abbastanza rapidi, infatti, può essere risolta più facilmente.

Che cos’è

Il tronco dei mammiferi, quindi sia il nostro sia quello dei cani e dei gatti, si divide in due parti: il torace, che ospita cuore e polmoni, circondato dalle coste, e l’addome, in cui si trovano stomaco, fegato, reni, intestino, vescica, utero e così via. È la parte “flaccida”, la pancia insomma.

Queste due cavità sono separate da un muscolo piatto che “taglia” a metà il tronco, che è il diaframma. Il diaframma separa completamente torace e addome, tranne per tre fori, da cui passano un'arteria, una vena e l’esofago, il tubo che porta il cibo dalla bocca allo stomaco.

Abbiamo un’ernia diaframmatica quando gli organi dell’addome, principalmente stomaco e fegato, entrano nel torace.

Peritoneopericardial diaphragmatic hernia

Il problema è che il torace deve essere occupato per grande quantità dai polmoni, che fondamentalmente sono vuoti, contengono aria. Se ci sono altri organi al loro posto entrerà meno aria, e l’animale respirerà male.

Ci vuole forza per spingere gli organi dell’addome a passare nel torace, e la forza è di solito un urto molto violento: un’auto in corsa oppure il terreno dopo una caduta da diversi piani.

A seconda di come avviene l’urto, il diaframma che è largo e sottile può rompersi e siccome i polmoni tendono sempre a stringersi (fanno un po’ come un palloncino quando non lo abbiamo legato) attirano in torace gli organi dell’addome.

L’intervento veterinario si basa sul rimettere a posto il tutto. Se eravamo presenti al momento dell’incidente, cosa che spesso capita con i cani (o comunque, se il cane fosse andato per strada, qualcuno ci avverte) lo portiamo immediatamente da un veterinario, che farà tutto ciò che è necessario per guarire l’animale quanto prima.

Con i gatti, invece, le cose sono un po’ diverse. I gatti non si portano al guinzaglio e molti li lasciano girare per conto proprio, andarsene e tornare quando preferiscono.

A volte stanno via anche per tre o quattro giorni, e se hanno subito un trauma ma si sono ripresi, possono apparire normali. In realtà bene non stanno, ma magari ci rendiamo conto che non mangiano, respirano male, si muovono in modo strano. Così diciamo “gli passerà”.

E invece, la situazione è più grave di quanto pensiamo.

Gli organi si staranno adattando alla nuova situazione, ma nel frattempo i polmoni lavoreranno sempre più a fatica e la capacità di respirare diminuirà sempre di più, fino a portare al collasso dei polmoni e alla morte.

Più aspettiamo e più la situazione peggiora: gli organi, disposti in modo diverso dal normale, inizieranno ad incollarsi l’uno all’altro e questo spesso ostacolerà il passaggio del cibo dal canale digerente perché l’intestino potrebbe avere delle “strozzature”.

I veterinari cercheranno di risolvere, ma in certi casi è impossibile anche solo spostare qualcosa senza creare danni ulteriori, e non ci sarà nulla da fare.

Come accorgersi della situazione

Da proprietari, l’unica cosa che possiamo fare è riconoscere questa situazione e portare l’animale ad una clinica attrezzata.

Intanto deve esserci stato un urto violento. Se siamo stati con il cane tutto il giorno probabilmente non avrà questo problema, ma se lo abbiamo lasciato in casa e trovato fuori, potrebbe essere caduto da una finestra. Stessa cosa un gatto, che potrebbe aver avuto un incidente come abbiamo spiegato prima.

I sintomi non sono caratteristici, ed è questo che a volte non fa capire quanto è grave la situazione.

Per prima cosa, l’animale respira in modo affannoso. Respiri profondi ma rapidi, perché inala poca aria.

Inoltre avrà difficoltà a mangiare, e spesso rifiuterà il cibo, anche se molto appetitoso. Non avrà voglia di muoversi, si fermerà dopo pochi passi per riprendere fiato, potrebbe camminare con un’andatura strana perché l’urto ha portato anche qualche frattura.

Ciò che è importante è fare “due più due” e non dire “avrà la febbre e domani starà meglio”. Dopo aver letto questa pagina siete consapevoli che questo problema esiste. Sperando che non succeda mai a voi o a uno dei vostri conoscenti, adesso sapete come riconoscerlo e potete capire quanto sia grave.