immagine Le malattie dell'apparato riproduttore femminile nel cane e nel gatto: ecco quali sono

Le malattie dell'apparato riproduttore femminile nel cane e nel gatto: ecco quali sono

Come tutti gli organi del corpo del nostro cane o del nostro gatto, anche gli organi riproduttori possono presentare dei problemi nel corso della vita dell’animale.

In questa pagina ci occupiamo in particolare dei problemi dell’apparato riproduttore femminile: sono patologie più o meno gravi che riguardano generalmente le cagne, meno le gatte che hanno un ciclo estrale particolare, ma fortunatamente possono essere risolte senza particolari problemi.

Da notare che in questa pagina non ci occuperemo della piometra, forse la più grave tra le malattie dell’apparato riproduttore femminile che trattiamo pertanto in un’apposita pagina.

Le malattie delle vie riproduttive esterne

Se procediamo, ipoteticamente, dall’esterno verso l’interno dei canali riproduttivi di una cagna o di una gatta, troveremo in ordine per prima cosa la vulva, che è composta da due labbra visibili dall’esterno; troviamo poi un lungo canale costituito dal vestibolo della vagina e dalla vagina, separate da una piccola barriera che è l’imene. Poi c’è il collo dell’utero, quindi l’utero vero e proprio, le tube (dette anche salpingi) per terminare con le ovaie.

I problemi riproduttivi spesso si riscontrano nel momento dell’accoppiamento, quando il maschio non riesce a “coprire” la femmina, ma non sempre è così.

L’ipertrofia clitoridea e l’iperplasia vaginale estrale sono situazioni molto simili tra loro: in pratica vediamo un pezzo di carne viva fuoriuscire dalla vulva, nel primo caso sempre (il clitoride è più grande del normale come se la cagna avesse un piccolo pene), nel secondo solo quando la cagna ha il ciclo (la mucosa interna cresce più del normale). In ogni caso la cagna non riesce a mettersi seduta, ha dolore e queste parti rischiano di ulcerarsi: se ci rendiamo conto di questa situazione un piccolo intervento chirurgico potrà risolverla senza alcuna conseguenza.

Molto simile anche il prolasso vaginale: in questo caso si tratta del canale vaginale che, in pratica, ruota su sé stesso e fuoriesce all’esterno, causando un dolore atroce. Ovviamente consultiamo il veterinario per risolvere, ambulatorialmente, il problema nel più breve tempo possibile.

prolasso

Altre problematiche riguardanti questa parte sono le malformazioni del canale, che di solito dipendono dall’imene troppo spesso. L’imene è una barriera sottile che dovrebbe essere rotta dal maschio durante l’accoppiamento e definitivamente rimossa dai cuccioli durante il parto. Se ci rendiamo conto che la cagna ha dolore e cerca di mordere il compagno quando si accoppia, sarebbe bene far dare un’occhiata al canale dal veterinario. Di solito il problema è risolvibile con un piccolo intervento in anestesia locale dove la barriera, troppo spessa, viene rimossa risolvendo definitivamente il problema.

Le malattie delle vie riproduttive interne

Per quanto riguarda le patologie che possono interessare le vie più interne dell’apparato riproduttore, alcune tra le più frequenti sono le neoplasie, i tumori. Interessano animali che sono piuttosto in alto con l’età, e spesso non sono pericolose in sé ma in quanto possono trasferirsi ad altri organi vitali, come i polmoni.

Fin quando rimangono localizzati all’utero, un semplice intervento di sterilizzazione, comprendente la rimozione dell’utero, potrà evitare qualsiasi spiacevole conseguenza futura: spesso invece la cosa più difficile è rendersi conto della situazione, che spesso viene a galla quando ormai è troppo tardi.

Sarebbe auspicabile infatti eseguire almeno una visita di controllo ecografico all’anno, che permetterà di valutare anche altri organi come fegato, reni ed intestino, così da essere sicuri di poter curare sul nascere un’eventuale malattia di questo tipo.

Le neoplasie sono anche le più comuni tra le malattie che possono interessare le ovaie, e lo sono perché sono organi in cui ci sono molte modifiche strutturali (follicolo che diventa corpo luteo, poi altri follicoli che crescono, e così via), che possono incappare in “errori”.

Anche in questo caso vale quanto detto poc’anzi, e una visita di controllo potrà stabilire fin da subito se ci sia qualcosa che non va.

Dobbiamo dire che per evitare questo tipo di malattie, l’intervento di sterilizzazione è sempre risolutivo in quanto andrà a togliere completamente gli organi. Vale la pena, quindi, di valutare l’intervento già quando la nostra cagnolina/gattina raggiunge i sei mesi di vita, perché a meno che siamo interessati a farla partorire, un intervento semplice e dal basso costo potrà evitare conseguenze che possono essere molto gravi in futuro.