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Le vibrisse del gatto, cosa sono e a cosa servono

Sono molte le curiosità e le false credenze a proposito delle vibrisse del gatto. Cerchiamo di analizzare le più importanti, per capire cosa sono e a cosa servono esattamente queste strutture così importanti per i felini.

Cosa sono

Le vibrisse sono dei veri e propri organi di senso, esattamente come l’orecchio, il naso o gli occhi, ma con forma e funzioni differenti.

La loro struttura è molto simile a quella di un normale pelo, per quanto in realtà differisca per alcuni aspetti importanti. Le vibrisse, infatti, oltre ad essere più lunghe e più spesse dei peli che costituiscono il mantello del gatto, sono anche dotate di minuscoli nervi e vasi sanguigni.

Le possiamo trovare non solo sulla zona dei baffi, ma anche leggermente al di sopra degli occhi e persino sulla parte finale delle zampe anteriori. Quelle situate sul viso sono identiche tra loro, al contrario di quelle sulle zampe, più corte e meno spesse.

Le vibrisse iniziano a crescere già quando il gatto è ancora nell’utero materno, per cui tutti i gattini le hanno già “in dotazione” alla nascita.

Secondo alcune teorie, la lunghezza delle vibrisse situate sul viso, sarebbe uguale alla larghezza del corpo del gatto.

Una curiosità legata al mondo dei felini: alcuni gatti di razza Rex hanno le vibrisse arricciate come il resto del mantello.

A cosa servono

Le vibrisse sono definite anche peli tattili. La sensibilità tattile, infatti, non è altro che la capacità di una parte del corpo di percepire degli stimoli che provengono dall’ambiente esterno. Pensiamo, ad esempio, ai polpastrelli, dotati di molti recettori tattili, in grado di catturare una grande varietà di sensazioni diverse, tra cui temperatura e dolore.

Nel caso specifico delle vibrisse, la loro funzione principale è quella di percepire alcune informazioni fondamentali, come la profondità degli ostacoli, il riconoscimento degli oggetti al buio e persino la percezione degli spostamenti d’aria.gatto salta vibrisse profondità

Cerchiamo di capire in maniera più approfondita la vitale importanza di tutti questi aspetti per la vita quotidiana di un gatto.

Per quanto riguarda la profondità, come abbiamo visto nell’articolo riguardo la vista degli animali, il gatto è un predatore, per cui tutti i suoi sensi devono essere adatti a cacciare le prede. Per un gatto, quindi, è molto importante poter calcolare perfettamente la profondità e la distanza di un topo o di un insetto, per poter calcolare in modo accurato quanto deve saltare per catturarlo.

Le vibrisse lo aiutano quindi a percepire in modo esatto la distanza rispetto ad una preda, o ad un giocattolo nel caso dei gatti che vivono in casa.

Un’altra importante funzione delle vibrisse è quella di aiutare il gatto a percepire la presenza di eventuali ostacoli al buio o in condizioni di scarsa visibilità. Pensiamo, ad esempio, ai gatti con problemi alla vista: le vibrisse assumono la stessa funzione di un bastone per non vedenti.

Per comprendere invece la funzione delle vibrisse poste dietro le zampe anteriori, proviamo a fare lo “sgambetto” al nostro gatto mentre sta camminando. Riuscirà comunque a scansare l’ostacolo, anche se l’abbiamo posizionato davanti alle zampe posteriori.

Le vibrisse riescono anche a percepire gli spostamenti d’aria provocati dal movimento di oggetti, persone o altri animali.

Da questo punto di vista, quindi, le vibrisse rappresentano a tutti gli effetti un radar. Osservando il nostro gatto, scopriremo che è in grado di muoverle e orientarle verso l’origine dello stimolo. Se è intento a catturare un punto luminoso, ad esempio, le direzionerà tutte in avanti.

Le vibrisse sono anche molto utili per il proprietario, in quanto riescono a fornire importanti informazioni sullo stato d’animo del proprio gatto.

  • A ventaglio ai lati del viso: il gatto è spaesato e all’erta;

  • In avanti: il gatto è arrabbiato;

  • All’indietro, aderenti al lato del viso: il gatto è intimorito;

  • Verso il basso: il gatto è tranquillo e rilassato.

Cosa significa quando il gatto perde le vibrisse?

tirare baffi al gattoSecondo le credenze popolari, se un gatto perdesse le vibrisse, non riuscirebbe mai più ad orientarsi e perderebbe per sempre il senso dell’equilibrio.

In realtà tutti i proprietari di gatti sanno che spesso Fuffi lascia vibrisse in giro per casa, soprattutto durante il periodo della muta. Anche questi peli, infatti, sono soggetti al normale ricambio previsto per tutto il resto del mantello, per cui non c’è nulla di strano se il gatto ne perde ogni tanto qualcuno.

La stessa cosa vale anche per i felini meno furbi che si avvicinano troppo alle pentole sul fuoco o ai caminetti, bruciacchiandosi l’estremità delle vibrisse. Li riconosciamo per l’inconfondibile arricciatura finale dei “baffi”.

Le vibrisse ricrescono, contrariamente a quanto si pensa da secoli.

Quello che dovremmo sempre tenere a mente, invece, è che le vibrisse non vanno assolutamente tagliate. Il nostro gatto potrebbe rimanere disorientato e spaesato finché non ricrescono completamente.