Come insegnare al cane a non abbaiare
l cane abbaia tutta la notte e i vicini continuano a minacciarti di chiamare i carabinieri? Ci sono molte soluzioni per insegnare al cane a non abbaiare, ma prima di tutto è importante capire perché i cani abbaiano. Scopriamolo insieme.
Perché il cane abbaia?
Il cane è in grado di comunicare con il proprietario e con gli altri animali attraverso una lunga serie di espressioni vocali e non. Il linguaggio non verbale è una delle modalità di comunicazione più importanti, per cui è molto importante saperlo riconoscere.
Al tempo stesso, però, non bisogna nemmeno trascurare la voce del proprio cane, che si esprime con un’infinità di suoni diversi. Il principale è soprattutto l’abbaiare, ma troviamo anche il ringhio, il guaito, l’ululato e il mormorio.
Vediamo in breve cosa indica ognuno di questi suoni:
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Abbaiare: può essere utilizzato dal cane per segnalare un pericolo, per richiedere attenzione, per giocare o può rappresentare una valvola di sfogo per i cani annoiati o stressati;
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Borbottare: il cane sbuffa e borbotta, soprattutto prima di iniziare ad abbaiare per ottenere la nostra attenzione;
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Guaire: è il tipico uggiolio, molto simile ad un piagnucolio. Può indicare diversi stati d’animo, come la tristezza, la paura o il dolore;
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Latrare: il latrato è molto simile all’abbaiare, ma è ripetuto e prolungato;
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Ululato: è il classico suono che pronunciamo quando vogliamo imitare il verso del lupo. Rappresenta un richiamo per il proprietario o per altri animali;
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Ringhio: il cane ringhia per avvisare che sta per attaccare oppure può ringhiare per gioco, soprattutto se è alle prese con uno dei suoi giocattoli preferiti.
Nel caso specifico dell’abbaiare, ci sono molte ragioni che spingono il cane a “parlarci” in questo modo. Vediamo le principali:
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“C’è un pericolo!”: è un latrato di allarme, tipico dei cani che vogliono comunicare una situazione di pericolo, vera o presunta. L’attendibilità dell’allarme dipende soprattutto dal pensiero del cane, che potrebbe talvolta scambiare situazioni normali per pericolose;
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“Dai, considerami!”: il cane può abbaiare anche perché vuole ottenere la nostra attenzione. Di solito questo tipo di suono è preceduto da un borbottio sommesso;
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“Fatemi catturare quel gatto!”: il latrato isterico ed euforico indica quasi sempre un senso di frustrazione o di eccitazione, legato soprattutto alla vista di qualcosa che ha destato l’attenzione del cane, ma che è lontano dalla sua portata;
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“Mi annoio”: il cane annoiato spesso può abbaiare in modo svogliato, come se non avesse di meglio da fare. È tipico dei cani che vivono in giardino e si manifesta soprattutto durante la notte;
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“Che ansia!”: in presenza di problemi come l’ansia da separazione o la paura, il cane può vocalizzare per molto tempo, soprattutto con ululati e latrati isterici, ed in particolare in assenza del proprietario;
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“Gioca con me”: alcuni cani, soprattutto quelli da pastore, hanno la tendenza ad eccitarsi durante il gioco al punto da cominciare ad abbaiare e a mordicchiarci i pantaloni o le mani.
In alcuni casi l’abitudine di abbaiare è una questione legata alla razza. Tra i cani che abbaiano di più, infatti, ci sono soprattutto i Segugi (Beagle, Fox Terrier, Yorkshire Terrier), i cani da pastore e alcune razze Toy. Al contrario, tra le razze canine meno predisposte ad abbaiare rientrano paradossalmente i cani da guardia, abituati invece a vocalizzare solo se necessario.
Cosa fare
Per prima cosa, l’utilizzo di collari antiabbaio non è la soluzione più indicata.
In commercio, purtroppo, troviamo diversi collari in grado di percepire quando l’animale sta abbaiando, per cui fanno partire uno spruzzo d’acqua sul muso, un ultrasuono fastidiosissimo per il cane o, peggio ancora, una scossa elettrica.
Queste soluzioni puntano alla cosiddetta “punizione positiva”, per innescare nel cane un’associazione del tipo “abbaio-punizione”.
Quello che invece possiamo fare è mettere in pratica alcuni consigli raccomandati dagli esperti. Possiamo scegliere quindi di far valere soprattutto il concetto del “rinforzo positivo”, per un’associazione “non abbaio-premio” utilizzando dei bocconcini o un clicker.
Le modalità d’azione possono essere di più tipi:
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Insegniamo al cane ad abbaiare a comando: invogliamo il cane ad abbaiare, ad esempio simulando il gioco, premiandolo con il bocconcino o il click quando abbaia. In seguito possiamo introdurre il comando vocale “abbaia”, premiandolo nuovamente ogni volta che risponde alla richiesta. In seguito potremo aggiungere anche un comando di stop, ad esempio “ssshhh”, premiando il cane appena si interrompe. È ottimo per i cani che abbaiano per giocare o per chiedere attenzioni;
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Distogliamo l’attenzione del cane dallo stimolo: in questo caso dobbiamo fare in modo che il cane reagisca al comando vocale “Qui!”, per cui ogni volta che è intento ad abbaiare, lo pronunceremo e dovrà accorrere al nostro richiamo. Per farlo, cominciate in una stanza isolata. Ad ogni “Qui!” pronunciato in silenzio, il cane dovrà raggiungervi e potrete premiarlo con un click e un bocconcino. Procedete aggiungendo di volta in volta uno stimolo sempre più interessante per il cane, fino ad arrivare all’esecuzione del comando anche fuori casa;
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Ignoriamolo: questo metodo è ottimo soprattutto per i cani che abbaiano per attirare l’attenzione. Evitiamo di sgridarlo, accarezzarlo e persino di guardarlo negli occhi. Un cane che cerca attenzioni, si sentirà considerato anche solo con uno sguardo, e rinforzerà l’atteggiamento che vogliamo evitare;
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Concediamogli una distrazione: se il cane abbaia per noia, dovremo fare in modo che le sue giornate siano piene di stimoli anche in nostra assenza. Scegliamo i giochi solitari più appropriati, preferendo soprattutto quelli di intelligenza, che tengono impegnato a lungo il cane.
Come vedete, le modalità “positive” per insegnare al cane a non abbaiare senza ragione sono molte. Prima di punirlo o di mettere in pratica consigli estremi, partiamo quindi da accorgimenti più semplici, dal risultato garantito.