La voce del gatto, riconoscerla ed interpretarla
Sin da quando eravamo bambini, ci hanno insegnato che il gatto miagola e il cane abbaia. È un dato di fatto, ma non tutti sanno che esistono tante sfumature nella voce dei nostri animali, dai vari tipi di miagolii al soffiare. In questo articolo parleremo soprattutto del gatto, per cercare di riconoscere ed interpretare tutti i suoni che è in grado di emettere.
La voce del gatto
A differenza dei cani, che spesso partono ad abbaiare anche per il più piccolo degli stimoli, i gatti di regola non sono dei gran chiacchieroni. Questo non vuol dire che però non sappiano comunicare, anzi.
Il linguaggio del gatto invece è molto complesso e comprende non solo ciò che il gatto “dice” con la voce, ma anche un linguaggio non verbale, fatto di espressioni, gesti e posizioni del corpo.
In questo articolo ci soffermeremo soprattutto sulla comunicazione verbale, che è fatta di numerose sfumature sonore che variano non solo in base alla situazione e al tipo di messaggio che l’animale vuole comunicare, ma anche da un gatto all’altro.
Questo aspetto, in particolare, non è ben percepibile ad un primo ascolto dell’abbaiare di un cane. I proprietari dei gatti, invece, riescono automaticamente a riconoscere la voce del proprio animale, anche in caso di convivenza tra due o più felini.
Alcuni gatti possono avere una voce flebile e delicata, al contrario di altri che invece possono avere tonalità stridule o squillanti. Questa caratteristica dipende soprattutto dalla conformazione del gatto, ed in particolare dalla stazza, dalla forma della testa e dalle dimensioni della gola.
Il suono, infatti, viene prodotto grazie alle vibrazioni delle corde vocali, di cui tutti abbiamo sicuramente sentito parlare. Queste due sottili membrane possono aprirsi e chiudersi in base alla respirazione e alle nostre volontà.
Quando respiriamo sono aperte, per consentire il passaggio dell’aria da e verso i polmoni. Se invece vogliamo emettere un suono, si tendono, provocando una certa vibrazione al passaggio dell’aria. Questo è lo stesso meccanismo che si ottiene quando si soffia leggermente sul bordo sottilissimo di un foglietto di carta.
Per quanto riguarda i gatti, il timbro e il volume della voce dipende proprio dalle loro caratteristiche fisiche. Sembra infatti che alcune razze feline, come gli abissini, i siamesi e altre razze orientali, abbiano una voce particolarmente intensa e stridula.
Questo dipende in parte anche dal carattere e dallo stato emotivo del gatto. Un gatto timoroso e insicuro non riuscirà mai a miagolare a pieni polmoni, così come un gatto spavaldo e sicuro di sé difficilmente avrà un miagolio silenzioso.
Oltre che su questo aspetto, il carattere può anche influire sulle capacità comunicative del gatto. Alcune razze, infatti, hanno la tendenza a miagolare giorno e notte, anche se non hanno chissà quali comunicazioni urgenti da dare al proprietario. Non a caso le razze con queste caratteristiche sono proprio quelle con la voce più squillante.
Perché il gatto miagola?
I gatti possono miagolare per una serie infinita di motivi. Da questo punto di vista sono molto simili a noi.
Pensiamo, ad esempio, a quanti di noi chiacchiererebbero dalla mattina alla sera con i propri amici oppure a chi tende a borbottare in silenzio quando c’è qualcosa che non va.
La stessa cosa vale anche per il gatto.
Può miagolare per richiedere attenzioni, perché ha fame, per salutarvi al rientro da lavoro, per comunicare con altri animali, per intimorire e per lamentarsi.
Non sono rari i gatti che amano miagolare semplicemente per il gusto di farlo, così come ci sono persone che odiano il silenzio, per cui tendono a parlare di continuo, con o senza un interlocutore.
Un aspetto che non viene quasi mai preso in considerazione, è che il gatto non è solo un “miagolatore”, ma produce anche un vasto numero di suoni diversi in base a quello che vuole comunicare. Stiamo parlando proprio degli altri versi tipici dei felini, in particolare le fusa, i soffi, i brontolii e i mormorii.
Vediamo nel dettaglio cosa vuole dirci Fuffi con tutti questi suoni.
I suoni del gatto
Tra i suoni che il gatto può emettere per comunicare con il proprietario, con altri animali o semplicemente con se stesso, troviamo:
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Miagolio di gioia: è il tipico “miao” prolungato che il gatto può utilizzare quando è felice, quando vuole salutarci. Se il gatto lo emette mentre gli stiamo rivolgendo la parola, probabilmente vuole semplicemente farsi una bella chiacchierata con noi;
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Miagolio lagnoso: è il classico verso che il gatto fa quando vuole chiederci qualcosa, ad esempio se ha fame o vuole attenzioni dal proprietario. È un suono breve e squillante, spesso ripetuto molte volte, ed è tipico soprattutto dei cuccioli che cercano cibo e attenzioni da parte della madre o del nuovo proprietario;
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Mormorio: questo suono non è sempre facile da ascoltare, ma chi ha un gatto in casa probabilmente sa di cosa stiamo parlando. Il tipico mormorio è quello che il gatto fa quando torniamo a casa o ci svegliamo al mattino, per cui inizia a fare le fusa e a produrre un caratteristico suono simile ad un ronzio o al motore acceso di una macchina, che può precedere il miagolio di gioia vero e proprio;
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Brontolio: è un suono sommesso e prolungato, paragonabile al ringhio del cane. Il gatto ci sta avvisando di allontanarci, prima che sia troppo tardi;
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Chiacchiericcio: è uno dei vocalizzi più divertenti per i proprietari. Il gatto ha individuato una preda fuori dalla sua portata, magari un uccellino fuori dalla finestra, ed esegue dei flebili miagolii molto veloci. In pratica, non fa altro che battere molto rapidamente i denti, per cui il miagolio sommesso si interrompe, e serve per sfogare la frustrazione o per avvisare altri animali della presenza della preda;
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Schiocco: il gatto emette un suono molto particolare con la bocca, simile ad uno schiocco, per intenderci, quello che facciamo quando vogliamo imitare il suono degli zoccoli del cavallo. Accompagna quasi sempre l’attacco;
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Soffio: è un chiaro segnale di intimidazione, che il gatto può utilizzare per allontanare una persona o un animale indesiderato, per questioni legate al territorio e anche per paura. Cercare di afferrare un gatto che soffia si traduce quasi sempre in un bel raschio;
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Strillo: il gatto “alza la voce” quando il proprietario o un altro animale ha fatto qualcosa che gli ha provocato dolore o quando sta lottando con altri gatti;
- Lamento: è un miagolio forte e prolungato, simile allo strillo, ma più intenso, tipico dei gatti durante l'accoppiamento;
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Fusa: i gatti fanno le fusa quando sono rilassati, ma anche se hanno dolore o se sono a disagio e hanno bisogno di aiuto. Sono ancora molte le teorie che cercano di spiegare il significato delle fusa, ma è ormai chiaro che il gatto le utilizza anche per tranquillizzarsi e per calmare il proprio corpo e la propria mente.
Alcuni proprietari spesso confondono questi suoni anche dopo diversi anni trascorsi insieme al proprio gatto, ignorando o fraintendono il messaggio che il proprio animale vuole comunicare. Comprendere il significato di ogni verso del gatto è molto importante per stabilire un ottimo rapporto con il proprio amico a quattro zampe.