immagine Le principali malattie del fegato del cane e del gatto: come curarle e prevenirle

Le principali malattie del fegato del cane e del gatto: come curarle e prevenirle

Che cos'è il fegato? Tutti abbiamo sentito parlare di questo organo, ma molti non hanno idea di quale sia la sua funzione all'interno dell'organismo. Nonostante ciò, è uno degli organi più importanti in assoluto, e le malattie che lo colpiscono possono portare, in certi casi, anche a morte. È per questo che è importante conoscere il suo ruolo e, soprattutto, salvaguardarlo per la salute del nostro cane e del nostro gatto.

In questa pagina non parleremo di tutte le malattie del fegato, perché sarebbe impossibile; piuttosto ci occuperemo delle più comuni.

immagine La filariosi cardiopolmonare del cane: che cos'è, come si cura e come si previene

La filariosi cardiopolmonare del cane: che cos'è, come si cura e come si previene

La filariosi è probabilmente una delle malattie parassitarie più conosciute tra i proprietari di cani; non esiste veterinario che non consigli una terapia filaricida perché, nonostante il decorso della malattia sia molto lento, alla lunga potrebbe rivelarsi letale.

La filariosi può però colpire anche i gatti, e in generale dobbiamo prestare attenzione alla prevenzione perché si può commettere un grave errore se non sappiamo come funziona: il cane o il gatto, infatti, non viene vaccinato contro la filariosi, bensì vengono somministrati farmaci che uccidono il parassita. Questo significa che se tempo dopo le filarie ricompaiono va ripetuta anche la terapia.

immagine Il diabete mellito nel cane e nel gatto: impariamo a conviverci

Il diabete mellito nel cane e nel gatto: impariamo a conviverci

Il diabete mellito è il comune diabete di cui sentiamo parlare riguardo agli esseri umani. La malattia colpisce con lo stesso meccanismo d'azione anche i cani e i gatti, ed essendo causata dalla perdita di funzionalità di un organo non c'è cura. L'unico modo per far mantenere uno stile di vita dignitoso ad un cane o un gatto malato è quello di somministrare l'insulina, l'ormone mancante, per tutta la vita, salvo rari casi di guarigione spontanea.

immagine La FIV, o Immunodeficenza Felina: che cos'è e come prevenirla

La FIV, o Immunodeficienza Felina: che cos'è e come prevenirla

La FIV è una delle malattie più gravi che possa essere contratta da un gatto. Strettamente correlata, sia come classificazione, sia come sintomi, alla HIV umana, lo stato terminale della malattia viene definito AIDS Felina, o FAIDS.

Non esiste una cura, né esiste un vaccino, e i gatti che la contraggono rimangono infetti per tutta la vita; è possibile tuttavia, con l'aiuto di un veterinario, creare una situazione per cui un gatto malato riesca comunque ad avere una vita dignitosa.

I cani, così come l'uomo, non possono in alcun modo contrarre questa malattia.

immagine L'epatite infettiva del cane: come riconoscerla e prevenirla

L'epatite infettiva del cane: come riconoscerla e prevenirla

L'epatite infettiva del cane è una malattia virale conosciuta da moltissimi anni. In passato causava spesso la morte degli animali perché è molto difficile da curare, mentre oggi è tenuta sotto controllo tramite il vaccino. La vaccinazione contro l'epatite infettiva è, infatti, una delle prime che vengono effettuate nella vita del cane.

Questa malattia non colpisce in alcun modo i gatti, né l'uomo.

immagine La gastroenterite emorragica del cane: come prevenirla

La gastroenterite emorragica del cane: come prevenirla

La gastroenterite emorragica del cane, conosciuta anche come gastroenterite trasmissibile o parvovirosi canina, è una malattia virale che può essere molto grave e che può portare anche alla morte dei cani, in particolar modo dei cuccioli. È pertanto importante conoscerla e prevenirla, principalmente con la vaccinazione, che proteggerà anche le femmine in gravidanza dalla trasmissione della malattia ai figli quando ancora si trovano in utero.

Che cos'è e come si trasmette

La parvovirosi è trasmessa da virus del genere Parvovirus, tra i più piccoli che si possono trovare in natura. Ci sono anche dei virus di questo genere che colpiscono i gatti, ma sono leggermente diversi e per questo motivo è molto difficile che la malattia si trasmetta da cane a gatto o viceversa.

Il virus si posiziona soprattutto nell'apparato digerente, quindi le modalità di trasmissione principali sono le feci, il vomito e occasionalmente l'urina del cane infetto. Il problema principale che fa sì che la malattia si trasmetta è il fatto che un cane infetto comincia ad espellere i virus già prima di manifestare i sintomi, perciò non ci saranno segnali che indirizzeranno il padrone a non far avvicinare il proprio cane a quell'animale malato, per evitare la trasmissione.

Come se non bastasse il virus è molto resistente nell'ambiente, sia al chiuso che all'aperto, e di conseguenza è importante una buona disinfezione degli ambienti dove vivono più cani (canili, cliniche o gabbie in al cui interno c'è ricambio di cani).

Il virus viene assunto dal cane sano per "trasmissione oro-fecale", ovvero mangiando le feci del cane infetto. Magari nessun padrone farebbe tenere un comportamento simile al proprio cane, ma se il cane mangia una foglia su cui un altro cane, infetto, ha defecato e la cacca è stata rimossa dal padrone, in piccola parte potrebbe essere rimasta su quella foglia.

Situazione simile è quella di una clinica in cui un cane abbia defecato per terra, quindi sia stato pulito e passato lo straccio con acqua soltanto (il virus, con questo tipo di pulizia, rimane) e il nostro cane lecca per terra o mangia una briciola di pane che si trova in quel punto: in questo modo il virus può essere assunto dall'animale.

Che cosa fa

Una volta raggiunto l'apparato digerente, il virus inizia a distruggere le mucose dello stomaco e dell'intestino. In questo modo viene compromessa l'attività di questi organi, ovvero la digestione e l'assorbimento delle sostanze nutritive. Tra l'altro in questo caso non solo le sostanze non vengono assorbite dall'organismo ma, anzi, passano dall'organismo all'intestino per poi essere eliminate con vomito e diarrea (in cui vediamo anche tracce di sangue).

In questo modo il nostro cane diventa sempre più debole, avrà febbre, sarà riluttante al movimento e, in generale, molto debilitato.

I sintomi diventano visibili dopo 5-10 giorni dall'infezione, quando il virus ha già avuto modo di causare abbastanza danni.

I sintomi sono tanto più gravi quanto più l'animale è giovane, poiché il suo sistema immunitario è meno efficiente di quando è adulto. Fino ai due mesi di vita sarà protetto dall'immunità materna, che viene trasmessa con il primo latte (il colostro) ma che, man mano, scompare lasciando il cucciolo a dover "badare a sé stesso" in senso immunitario.

È importante anche ricordare una via diversa di infezione, quella che passa per l'utero materno: se, infatti, una cagna incinta contrae l'infezione, il virus può raggiungere i feti. Qui non si localizzerà nell'apparato digerente bensì nel cuore, dove causerà una grave infezione. Questa infezione non porta tuttavia nei cuccioli sintomi visibili, quindi i cagnolini possono morire all'improvviso prima dei tre mesi. È quindi importante che la madre sia vaccinata per prevenire al massimo questa eventualità.

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Come si cura e come si previene

Se per quanto riguarda la trasmissione uterina, di cui abbiamo appena parlato, c'è ben poco da fare per i cuccioli, nel caso della trasmissione orale c'è la possibilità di salvare il nostro amico; l'importante è agire tempestivamente portando il cane dal veterinario che, per prima cosa, valuterà tramite un test rapido se si tratta veramente di parvovirosi quindi, in caso positivo, verranno reintegrati i molti liquidi persi con vomito e diarrea per portare l'organismo alle condizioni ottimali per combattere il virus. Se non siamo abbastanza veloci nel portare il cane dal veterinario, la forte perdita di acqua e sali minerali potrebbe portare a morte per disidratazione (il cane è debilitato e difficilmente berrà spontaneamente e se lo farà probabilmente vomiterà, pertanto i liquidi devono essere integrati tramite flebo, direttamente nel sangue).

La prevenzione è quindi la soluzione migliore per evitare questa pericolosa malattia: la vaccinazione viene effettuata a 8-12 settimane di vita, in base al piano vaccinale proposto dal veterinario, ed è una delle vaccinazioni più importanti in assoluto.

Per evitare la trasmissione ad altri cani è importante disinfettare sempre (il disinfettante migliore è la candeggina) i punti dove l'animale ha fatto i propri bisogni, e comunque disinfettare sempre le stanze o le strutture dove stanno molti cani, al fine di ridurre la possibilità di infezione a livelli minimi.