Le micosi del cane e del gatto: come curarle
Per "micosi" si intende tutta una serie di malattie causate non da batteri, non da virus, non da parassiti ma da funghi. Infatti sebbene siamo abituati a pensare ad essi come cibo, non tutti gli organismi appartenenti a questo regno di esseri viventi nascono nei boschi: alcuni nascono sulla pelle dei nostri cani e gatti, ma si possono trasmettere anche a noi uomini, in particolare ai bambini.
Non sono mortali ma possono essere fastidiosi e, cosa peggiore, possono "aprire la strada" ad altre malattie ed è per questo che è molto importante conoscerli.
Che cosa sono e come si trasmettono
I funghi sono organismi con caratteristiche intermedie tra gli animali e le piante. Ad esempio, le cellule fungine hanno la parete, proprio come le cellule vegetali ma, come quelle animali, non sono in grado di ricavare energia dalla luce solare, energia che ricavano pertanto "parassitando" altri esseri viventi.
Alcuni funghi, come quelli del genere Microsporum e Trichophyton, si nutrono della pelle e dei peli di persone e animali. Quando vengono a contatto con la cute trovano un vero e proprio banchetto per loro e così iniziano a nutrirsi e riprodursi sulla cute, espandendosi in superficie per un'area sempre più ampia. In Italia il fungo più diffuso è sicuramente il Microsporum canis, responsabile della celebre Tigna, ma i funghi cutanei si comportano tutti allo stesso modo.
La trasmissione avviene fondamentalmente in due modi: il primo è per contatto, quindi se un cane infetto gioca con un cane sano può tranquillamente trasmettere il fungo; la trasmissione avviene anche tra animali di specie diverse, quindi se abbiamo un sospetto di tigna in un cane o un gatto è bene evitare che i bambini lo tocchino.
L'altro metodo è quello ambientale: a causa del movimento dell'animale e del grattamento, alcune ife (le "foglie" del fungo, si sviluppa proprio come un cespuglio) volano in aria e possono depositarsi nell'ambiente. Generalmente questo metodo di trasmissione è raro, ma è possibile se un cane si appoggia su un cuscino dove da tempo dorme, ad esempio, un gatto malato di tigna.
Che cosa fanno
Per prima cosa c'è da dire che l'infestazione non è assolutamente scontata, perché spesso il sistema immunitario della pelle riesce a stroncarla sul nascere. I problemi si manifestano principalmente in animali malati, che sono compromessi, e nei cuccioli dove ancora le difese non sono ben sviluppate.
Il tutto inizia con una piccola chiazza rossastra che si ingrandisce sempre di più a partire dal centro e che "mangia" i peli presenti nelle zone che raggiunge.
Il cane o il gatto avrà quindi questa area sempre più visibile, con presenza di forfora, che può provocare più o meno prurito in relazione al fatto che ci siano patologie concomitanti.
Il fungo non si sviluppa mai in profondità ma rimane sempre limitato alla cute.
Come si cura e come si previene
Se il nostro animale ha contratto il fungo, possiamo agire semplicemente conducendolo da un veterinario, che però dovrà effettuare le dovute analisi per capire per prima cosa se si tratti effettivamente di un fungo, poi di quale fungo si tratta. Viene così prelevato un campione dalla parte lesa, quindi viene coltivato in una piastrina di plastica e fatto crescere (generalmente con dei capelli dei bambini, che "gli piacciono" molto).
Una volta cresciuto e stabilito che si tratta di un fungo inizierà la terapia che può essere di due tipi, locale utilizzando una pomata nella zona colpita se non è troppo ampia, sistemica tramite medicinali somministrati via bocca, che raggiungono anche la pelle, se si tratta di una cosa più generale. Possono essere anche valide entrambe le vie.
Per quanto riguarda la prevenzione, l'unico modo per evitare la tigna e le micosi in generale è quello di evitare che i nostri figli e i nostri animali entrino in contatto con altri animali o con bambini che ne sono colpiti. Se vediamo un'area arrossata, su un altro animale, chiediamo al padrone se sappia di che cosa si tratta (potrebbe essere una malattia che causa alopecia assolutamente con contagiosa come il Morbo di Cushing); nel caso non lo sapesse è bene evitare il contatto con quell'animale.
È molto importante anche evitare i ritorni della malattia: se abbiamo avuto un animale malato, al termine della terapia è bene fare un lavaggio generale di divani, sedie, lenzuola, pavimenti e ovviamente delle zone dove normalmente sta l'animale. Non farlo potrebbe significare che le ife rimangano nell'ambiente e il problema possa ripresentarsi a distanza di qualche tempo.