immagine La Toxoplasmosi del gatto: cos’è e qual è il pericolo per le donne in gravidanza

La Toxoplasmosi del gatto: cos’è e qual è il pericolo per le donne in gravidanza

Se avete un gatto, anche da molti anni, ci sta che non abbiate mai sentito parlare di toxoplasmosi, anche se è una malattia caratteristica del gatto. Se invece siete donne, e più precisamente mamme, probabilmente avrete sentito parlare di toxoplasmosi anche se un gatto non lo avete.

In effetti è una malattia un po’ particolare, perché al gatto non da problemi ma è molto pericolosa per le donne incinte, perché può portare, se contratta, alla peggiore delle conseguenze: l’aborto.

Cos’è la toxoplasmosi

La toxoplasmosi è una malattia parassitaria. È causata da un parassita microscopico chiamato Toxoplasma gondii, che ha il suo “ospite definitivo” nel gatto: in pratica, si può riprodurre e fare le sue uova solamente nell’intestino del gatto.

Però nel nostro amico a quattro zampe non da origine ad alcun sintomo: nonostante abiti nel suo intestino, non c’è diarrea, né febbre, né inappetenza... Insomma, niente di niente. Per questo motivo è impossibile sapere se il nostro gatto sia ammalato di toxoplasmosi o meno, e dobbiamo comportarci sempre come se fosse malato, per salvaguardarci. Perché siamo noi uomini a manifestare la malattia, e non i gatti.

In realtà, finché siamo uomini o donne non in gravidanza, non importa fare così tanta attenzione: a queste persone, infatti, la toxoplasma farà venire solo un po’ di diarrea, per un paio di giorni, che comunque è una situazione fastidiosa che conviene evitare.

Gli esemplari di toxoplasma che abbiamo ingerito (vedremo come nel paragrafo seguente) poi verranno espulsi con le feci e torneranno nell’ambiente; qualora venissero ingeriti da un gatto, si riprodurranno nuovamente e il ciclo ricomincerà.

Come si trasmette e come si evita la toxoplasmosi

La toxoplasmosi si trasmette, in pratica, in un solo modo: con le feci. Detto così potrebbe sembrare una cosa un po’ schifosa, ma è un meccanismo del tutto verosimile.

Il gatto, infatti, depone le proprie feci che contengono le “uova” di toxoplasma. Al momento in cui il gatto fa la cacca queste uova sono ancora immature, e non possono infettare nessuno; per maturare ci mettono circa 24 ore, periodo trascorso il quale la cacca, in cui si trovano, sarà seccata. Qualcuno potrebbe pestarla, specie se è stata deposta all’aperto, e sbriciolarla così che le uova di toxoplasma, che altro non sono che granelli di polvere per noi, possono essere respirati da una persona: è così che possiamo infettarci.

Il vento, però, potrebbe portare queste uova anche su una foglia d’insalata, che possiamo mangiare; oppure sull’erba, dove il nostro cane (non gatto!) potrebbe rotolarsi e poi scuotersi, spandendo le uova nell’aria a portata di respirazione umana.

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Come possiamo vedere, le possibilità di contrarre la toxoplasmosi sono molteplici ed è impossibile prevederle tutte. I medici danno dei consigli alle donne in gravidanza consegnando una lista di alimenti da non mangiare, perché è possibile che le uova siano sopravvissute su di essi; spesso uno dei consigli è quello di sbarazzarsi del gatto per evitare problemi, ma questo non è vero. Il nostro micio può coccolarci per tutta la durata della gravidanza senza problemi.

Prima di tutto, il gatto può trasmettere la toxoplasmosi tramite le feci, e non tramite pelo o simili. Possiamo accarezzarlo e tenerlo addosso come meglio crediamo.

Seconda cosa, come abbiamo detto prima le uova diventano mature dopo 24 ore che sono lì, e quando la cacca è fresca non spolvera. Il gatto solitamente defeca nella lettiera, ed è sufficiente pulirla prima che passino 24 ore dalla deposizione. In linea di massima, se la puliamo quattro volte al giorno (mattino, ora di pranzo, tardo pomeriggio e dopo cena) potremo stare tranquilli che le uova non saranno mai pronte per essere infettanti, e se le chiudiamo in un sacco della spazzatura sigillato, e lo gettiamo nel bidone, nessuno si infetterà con le feci del nostro gatto. Se non ci sentiamo sicuri a pulire la lettiera, facciamolo fare a qualcun altro, tipo il marito.

Come abbiamo visto, quindi, nonostante il gatto sia la “fonte” di questa malattia che può diventare anche molto grave, seguendo sia i consigli dei medici sia quelli che abbiamo detto adesso sulla gestione delle feci del gatto, potremo vivere una gravidanza tranquilla e serena, senza la paura continua dello “spettro” della toxoplasmosi.