La gravidanza e il parto nella cagna e nella gatta
La gravidanza è un evento molto importante nella vita di tutte le femmine, dalle donne ai nostri animali. Allo stesso tempo, anche per i proprietari si tratta di un momento emozionante, da vivere con il giusto entusiasmo, ma soprattutto con tutte le conoscenze indispensabili. Vediamo allora cosa succede durante la gravidanza della cagna e della gatta e quali sono le cose che il proprietario deve sapere per affrontarla al meglio.
La gravidanza
La gravidanza è il periodo che inizia con la fecondazione e termina con il parto. Una volta che gli spermatozoi del maschio sono riusciti a raggiungere la cellula uovo della femmina durante l’accoppiamento, si forma il cosiddetto “zigote”. Questo inizia ad accrescersi e a trasformarsi man mano che procede lungo il tragitto nell’apparato riproduttore della femmina.
Quando raggiunge l’utero, la cellula uovo fecondata si impianta nella sua parete interna, dove si andrà a formare la placenta. Questa è praticamente una zona di contatto tra il futuro feto e l’utero, e serve a garantire lo scambio di sostanze nutritive e ossigeno tra la madre e il feto.
Una volta che è avvenuto l’impianto della cellula uovo fecondata, la gravidanza può procedere in maniera tale che questo embrione possa crescere fino a trasformarsi nel feto e infine nel cucciolo o nel gattino.
La gravidanza ha una durata media di 60 giorni sia nella cagna che nella gatta.
La gravidanza può essere diagnosticata attraverso un’ecografia già a partire da 21-25 giorni dalla fecondazione. Attraverso questo esame si può conoscere non solo se la cagna o la gatta siano incinte, ma anche il numero dei feti.
Ci sono comunque una serie di sintomi che l’animale mostra in presenza della gravidanza, come:
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Mangia di più;
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Dorme molto;
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L’addome diventa sempre più gonfio;
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Diventa sospettosa;
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Cerca un posto isolato e riparato in cui poter partorire.
Il parto
Al termine della gravidanza, il feto avrà sviluppato tutti gli apparati dell’organismo, per cui diventa autosufficiente e non ha più bisogno dell’utero della madre per crescere e nutrirsi. I cuccioli o i gattini sono diventati troppo grandi per riuscire a restare in uno spazio stretto e sovraffollato come il corpo della madre, e i polmoni sono ormai pronti per respirare aria fresca.
Avvengono così delle modificazioni nel corpo e nell’equilibrio ormonale della madre, che si predispone al parto. In questo momento diventa irrequieta, nervosa, rifiuta il cibo, trema e può vomitare. La cagna o la gatta si sistemano nel punto che hanno scelto per partorire e rifiutano di spostarsi da lì. La temperatura del corpo si abbassa di un grado, quindi potrete notarlo monitorandola per tutta la durata della gravidanza.
Qualche giorno prima del parto o poche ore prima, perde il tappo mucoso della vagina, una sostanza biancastra appiccicosa che “sigilla” il feto e tutto il contenuto dell’utero durante la gravidanza.
Subito prima del parto, invece, si rompono le acque, per cui l’animale espelle una sostanza liquida incolore, che indica il parto imminente.
La gatta può iniziare a questo punto a fare le fusa e si dispone come se dovesse defecare, mentre la cagna inizia a respirare affannosamente.
Sulla pancia dell’animale sono ben visibili le contrazioni, che indicano proprio la spinta necessaria per far uscire i piccoli.
Da questo momento in poi può avvenire l’espulsione vera e propria dei cuccioli o dei gattini. La durata di questa fase può essere abbastanza lunga. Solitamente nella gatta con molti piccoli, può durare al massimo 5-6 ore. Per una cagna con più di dieci cuccioli può andare avanti anche per tutta la giornata.
Una volta che il parto è terminato, si interrompono le contrazioni. La madre trancia il cordone ombelicale dei piccoli, li libera dalla placenta, nella maggior parte dei casi mangiandola, e quindi inizia ad accudirli.
La gatta inizierà già da subito a fare le fusa per richiamarli verso le mammelle, mentre la cagna probabilmente li attirerà a sé. Può iniziare così il periodo dell’accudimento.
Quando bisogna preoccuparsi
La gravidanza e il parto sono delle fasi che gli animali possono gestire in completa autonomia, senza alcun problema. Può comunque capitare che si verifichino degli avvenimenti che intralciano la giusta crescita del feto o la sua espulsione, come:
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Un feto rimane incastrato nel canale del parto;
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I piccoli sono troppo grandi e la madre è poco dilatata;
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La madre è al primo parto;
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Uno dei feti è morto durante la gravidanza o al momento del parto;
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La madre non rimuove la placenta dal piccolo e dovrete farlo subito voi, strappandola con le mani senza far male al piccolo.
Tutte queste situazioni possono manifestarsi con dei chiari segnali, tra cui:
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Tappo mucoso verdastro: indica una sofferenza durante la gravidanza o il parto;
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Parto troppo lento: probabilmente c’è qualcosa che non va e i piccoli non riescono ad uscire;
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Contrazioni assenti oltre i 60 giorni: i feti potrebbero essere morti;
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Parto interrotto: sono usciti solo alcuni piccoli, mentre gli altri sono ancora fermi nel canale del parto;
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Dopo il parto la gatta sembra star male e rifiuta i piccoli.
In tutti questi casi dovrete immediatamente contattare il vostro veterinario, che sarà in grado di stabilire se sia il caso di ricorrere al parto cesareo.