La febbre negli animali: cause, sintomi e diagnosi
Tra i motivi per cui i proprietari di animali si rivolgono più spesso al veterinario, ai primi posti troviamo soprattutto la febbre. Ma cosa può indicare questo sintomo? Scopriamo insieme quali sono le cause e i trattamenti per la febbre e come si misura la temperatura nel cane e nel gatto.
Il concetto dal quale dobbiamo necessariamente partire, prima di analizzare tutto il resto, è che la febbre è un sintomo. Questa frase può sembrare banale, ma non lo è. Un sintomo, infatti, non è altro che la manifestazione esterna di un problema spesso nascosto, per cui spetta a noi, ma soprattutto al veterinario, scoprire di cosa si tratta.
La febbre, infatti, può indicare la presenza di un gran numero di malattie e disturbi, ma può comparire allo stesso tempo anche per condizioni più o meno “normali”.
Come funziona la temperatura?
La temperatura del nostro corpo viene mantenuta a valori costanti dal nostro cervello, in particolare dall’ipotalamo, che conosce perfettamente quali sono i valori giusti per ognuno di noi. Il range di riferimento varia in base alla specie, all’età, al sesso e persino alla razza.
Su tutta la superficie della pelle, ma anche all’interno del corpo si trovano dei minuscoli recettori, che funzionano proprio come dei termometri, registrando la temperatura dell’esterno e dell’interno.
I dati rilevati dai recettori vengono inviati all’ipotalamo, che li confronta con quelli che dovremmo sempre registrare, e si comporta proprio come il termostato che troviamo in tutte le case.
Se la temperatura rilevata è troppo alta rispetto a quella normale, ordina a tutto il corpo di lavorare per abbassarla al più presto, attraverso la dispersione del calore.
Al contrario, se è troppo bassa, dovrà cercare di trattenere tutto il calore prodotto continuamente.
È importante che l’ipotalamo funzioni correttamente, perché una temperatura troppo alta può seriamente danneggiare il cervello.
È davvero febbre?
È importante a questo punto chiarire un altro punto. Quella che spesso chiamiamo febbre, in realtà è una semplice ipertermia. Facciamo subito un po’ di chiarezza.
La febbre può essere definita sicuramente come un aumento di temperatura, ma si verifica solo in presenza di un’infezione o di una forte infiammazione. In questi casi, infatti, nel nostro corpo “viaggiano” una serie di sostanze, dette pirogeni, che mandano in tilt l’ipotalamo. Di conseguenza, la temperatura non viene più sorvegliata da nessuno, ed è libera di salire.
L’ipertermia, invece, non ha nulla a che vedere con l’ipotalamo. Al contrario, dipende dalla temperatura che troviamo all’esterno. Il tipico esempio è rappresentato dal classico colpo di calore, che si verifica quando l’animale permane in ambienti troppo caldi a lungo. La temperatura di tutto il corpo diventa sempre più alta, e l’animale si disidrata finché non sopraggiungono conseguenze molto gravi, che possono portare anche alla morte.
Oltre a febbre ed ipertermia, ci possono essere altre situazioni, fortunatamente meno pericolose, che possono provocare un aumento della temperatura semplicemente perché il corpo ha prodotto troppo calore e ha bisogno di tempo per dissiparlo. Tra queste situazioni troviamo:
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Ansia e stress;
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Visita dal veterinario, un evento emotivamente drammatico per cani e gatti “fifoni”;
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Attività fisica sfrenata;
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Temperature ambientali più elevate.
Le cause della febbre
Una volta che il veterinario avrà accertato che il nostro animale ha proprio la febbre, dovrà cominciare a ricercare l’origine dell’aumento della temperatura. Le cause principali della febbre includono:
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Infezioni da parte di batteri, virus o funghi;
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Ferite infette;
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Problemi agli organi interni;
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Presenza di ascessi nascosti, cioè delle cavità piene di pus;
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Problemi dell’apparato immunitario;
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Farmaci che aumentano la temperatura;
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Presenza di parassiti;
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Tumori;
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Interventi chirurgici recenti.
I sintomi
Quando gli animali hanno la febbre, mostrano quasi sempre una serie di sintomi, anche se l’aumento di temperatura è lieve. Tra questi troviamo:
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Si rifiuta di mangiare e bere;
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Si muove poco;
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Dorme spesso;
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Si rifiuta di farsi toccare o prendere in braccio;
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Il respiro è più frequente;
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Al tatto il naso e le orecchie sono più calde.
In presenza di alcune condizioni o malattie, possono aggiungersi anche sintomi specifici, come diarrea, vomito, starnuti e lacrimazione abbondante.
Come si misura la temperatura?
Possiamo misurare la temperatura al nostro animale anche da soli, per verificarne l’andamento o per evitare falsi allarmi.
Quello che dobbiamo fare è munirci di un termometro digitale. L’ideale sarebbe acquistarne uno rapido, con la punta flessibile, dotato di display e di segnalatore acustico che ci avvisa quando possiamo terminare l’operazione.
Disinfettiamo la punta del termometro con dell’alcol. Lasciamo evaporare per qualche secondo, quindi cerchiamo di lubrificarlo con dell’olio di vaselina, per rendere il tutto meno traumatico per l’animale.
Facciamoci aiutare da qualcuno a tenere fermo il cane o il gatto, quindi solleviamo la coda ed inseriamo delicatamente il termometro nell’apertura che troviamo subito al di sotto della coda, nonché l’unica nel maschio.
Sono sufficienti al massimo 1,5-2 centimetri per iniziare la rilevazione della temperatura. Teniamo il termometro leggermente inclinato, per riuscire a tenerlo più a contatto con le pareti del retto.
Come interpretare i valori
La temperatura ideale è estremamente variabile in base alla specie, all’età e alle dimensioni dell’animale. Ecco i valori principali:
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Cuccioli e gattini: 38,8-39° C;
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Gatti adulti: 38-38,2° C;
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Cani di piccola taglia: 38,5-39,2° C;
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Cani di taglia grande e gigante: 37,5-38,5° C.
Cosa fare
Per prima cosa, dobbiamo contattare il nostro veterinario. Se necessario, avvolgiamo bene l’animale in una coperta e portiamolo presso il suo ambulatorio o la clinica più vicina.
Cerchiamo di invogliarlo a bere, per evitare che si disidrati. Cerchiamo di tenerlo al caldo, evitando il contatto con il pavimento e altre superfici fredde, ma senza esagerare. Una vecchia coperta andrà benissimo.
È assolutamente vietato somministrare farmaci per uso umano. Il paracetamolo è tossico per cani e gatti.
Piuttosto, affidiamo il nostro animale alle cure del veterinario, che dovrà prima di tutto contrastare la disidratazione, inevitabile in caso di febbre. In seguito potrà iniziare a ricercare la causa della febbre, attraverso una visita generale e gli esami del sangue. Successivamente potrà studiare una terapia mirata per il problema.