La colibacillosi nel cane e nel gatto
La colibacillosi è una delle malattie batteriche dei cani (può colpire anche i gatti, che avendo però abitudini diverse difficilmente la contraggono) meno conosciute ma anche una delle più pericolose.
È legata molto alle condizioni igieniche degli ambienti in cui gli animali vivono, e colpisce principalmente i cuccioli, anche se non è da escludere che possa essere contratta dagli adulti.
È importante rendersi conto immediatamente dei sintomi, perché si tratta di una malattia che può portare anche a morte in tempi molto ristretti.
Che cos'è e come si trasmette
Probabilmente avrete sentito parlare di Escherichia coli, che a scuola di solito viene mostrato sui libri di scienze come batterio-esempio per spiegare la loro biologia.
In effetti è un esempio che si presta molto bene perché è stato studiato tantissimo, in quanto si trova comunemente nell'intestino degli animali e degli esseri umani, e a cose normali non causa particolari problemi.
Infatti vive normalmente nell'intestino insieme a tantissime altre specie batteriche, salvo proliferare molto se le condizioni igieniche ambientali sono carenti, o se il sistema immunitario di un animale non è al massimo della forma.
Viene preso solo ed esclusivamente tramite le feci di un altro animale, e non è molto resistente nell'ambiente esterno per cui le feci devono fisicamente essere presenti per poterlo contrarre. La malattia si manifesta solo se vengono ingeriti tanti batteri, mentre se ce ne sono pochi non avremo alcun tipo di problema.
La situazione più tipica di trasmissione della colibacillosi è quella della cucciolata in condizioni igieniche carenti: i cuccioli non hanno un sistema immunitario molto sviluppato, e se la madre defeca vicino a loro e nessuno toglie le deiezioni i figli, esplorando, arriveranno a leccarle ingerendo una grande quantità di E. coli.
La situazione stressante, la scarsa igiene e la giovane età sono i tre fattori che possono portare all'insorgenza della malattia. Se viene a mancare una di queste condizioni, difficilmente questi batteri potranno provocare danni.
Che cosa fa
Quando sono presenti le condizioni indicate, i batteri riescono a penetrare dall'intestino all'interno del sangue. La loro azione più pericolosa, inizialmente, è la produzione di una tossina detta colitossina che ha un'azione di vasodilatazione: i vasi sanguigni diventano più larghi e passa più sangue, così che i batteri entrano nel torrente circolatorio e hanno una maggiore possibilità di diffondersi.
Il sangue è un ottimo elemento per la diffusione dei batteri, e da origine ad una gravissima infezione detta setticemia, ovvero un'infezione diffusa del sangue.
Il sangue non è così più in grado di svolgere la sua funzione primaria, cioè quella di trasportare ossigeno ai vari organi.
Così abbiamo disidratazione, depressione, abbattimento, il cane si muove male e, se inizialmente ha la febbre, dopo un po' la temperatura inizia ad abbassarsi ad un valore molto più basso della normale temperatura corporea di un cane.
La diarrea è sempre presente perché l'intestino è l'organo dove inizia l'infezione, ma è possibile che si presenti anche il vomito che impedisce ai cani di nutrirsi e bere (o meglio, di assorbire le sostanze che assume). Se non curata, questa condizione può portare anche a morte perché la debilitazione è il miglior alleato della diffusione dei batteri, che prendono il sopravvento.
Come si cura e come si previene
La terapia per guarire da questa infezione non è difficoltosa, perché esistono molti medicinali in grado di distruggere gli E. coli senza portare a particolari problemi.
L'importante è essere veloci nella terapia: non appena notiamo questi sintomi (e ce ne accorgiamo perché il cane sta visibilmente male) portiamolo subito presso una clinica veterinaria: qui verranno reintegrati tramite flebo i liquidi e i sali minerali persi, così da mettere l'organismo in condizioni da poter affrontare al meglio l'infezione. Gli antibiotici poi faranno il resto, andando ad uccidere i batteri e portando così ad una guarigione rapida l'animale o gli animali.
Per quanto riguarda la prevenzione, sicuramente curare l'igiene dell'ambiente dove i cani vivono è il metodo migliore per prevenire l'infezione: togliere le deiezioni fa sì che i cani, anche se ingeriscono piccole quantità di batterio nell'ambiente, non ne mangino mai una quantità tale da poter manifestare l'infezione. Ovviamente visite veterinarie regolari e una buona alimentazione, oltre che un ambiente tranquillo, ridurranno lo stress degli animali così che l'organismo sarà in grado di troncare, al bisogno, l'infezione sul nascere.