Il cane o il gatto che mangia il cioccolato! ma è tossico?
Alcuni sostengono che si tratti solo di una diceria, altri si rifiutano categoricamente di farlo mangiare al proprio amico a quattro zampe. Parliamo naturalmente del cioccolato, uno degli alimenti più tossici per il cane e il gatto, ma che purtroppo non tutti i proprietari riconoscono come tale. Scopriamo perché cioccolato e cacao sono pericolosi per gli animali e quali sono i sintomi e le terapie in caso di ingestione.
Teobromina, la vera responsabile
Cioccolato, tè, caffè e bevande a base di cola ci aiutano a mantenerci svegli e attivi subito dopo averli ingeriti, tanto che ormai li consideriamo come il nostro “carburante” quotidiano. Questo effetto è dovuto alla presenza di sostanze alcaloidi – chiamate “metilxantine” – diverse per ognuno di questi alimenti, ma che hanno in comune le stesse proprietà. In particolare, nel caffè troviamo la caffeina, nel tè la teofillina, nel cioccolato la teobromina.
Gli effetti delle xantine sull’organismo sono associate soprattutto a:
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Eccitazione e iperattività
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Aumento della motilità gastrointestinale (possibile diarrea e vomito)
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Aumento della funzionalità cardiaca (battito accelerato)
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Contrazione muscolare
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Aumento della diuresi (maggiore produzione di urine)
Tutto questo si verifica sia nell’uomo che negli animali. La grande differenza, tuttavia, consiste nel diverso metabolismo – ossia la capacità di eliminare una sostanza introdotta nell’organismo – tra le varie specie. Il cane e il gatto, infatti, smaltiscono la teobromina molto lentamente rispetto a noi, per cui i suoi effetti sono più duraturi. A questo, dobbiamo aggiungere anche la dose ingerita; se per noi un quadratino di cioccolata spesso non riesce neppure a darci gli effetti che abbiamo appena elencato, per i nostri piccoli animali può risultare addirittura fatale, proprio a causa dell’azione imponente sull’organismo.
Oltre all’effetto diretto della teobromina, dobbiamo anche considerare che la cioccolata viene spesso addizionata con importanti quantità di zuccheri e grassi, che naturalmente non fanno affatto bene ai nostri amici a quattro zampe, aumentando il rischio di disturbi gastrointestinali, pancreatiti e diabete.
Per quanto riguarda il gatto, invece, generalmente il suo palato esigente e schizzinoso in questi casi torna molto utile. Il sapore dolce, infatti, è poco gradito ai felini, che nella maggior parte dei casi disdegnano cioccolato e dolciumi vari.
In quali quantità può risultare tossica?
Nell’ambito delle sostanze tossiche, ad ogni alimento potenzialmente pericoloso viene associata una dose – Dose Letale 50 o DL50 – in grado di causare la morte nella metà degli animali che l’hanno assunta. Per la teobromina parliamo di una dose pari a 300 mg per kg di peso corporeo dell’animale, per quanto riguarda il cane, 200 mg/kg per il gatto.
La teobromina è contenuta in elevate quantità nel seme di cacao crudo, ma il suo contenuto tende a diminuire nel corso dei processi di lavorazione che porteranno alla nostra amata tavoletta di cioccolata. Per cui possiamo dire che in media esiste una quantità variabile in base al tipo di cioccolato. In media, il cioccolato al latte e quello bianco contengono davvero poca teobromina, perché la percentuale di cacao rispetto agli altri ingredienti è minima. Al contrario, il cioccolato fondente è sicuramente il più pericoloso, perché ne contiene la maggiore percentuale. Vediamo nel dettaglio il contenuto di teobromina in una tavoletta da 100 grammi di cioccolato, in base alle diverse varietà:
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Semi di cacao: 1,1-4,3 grammi
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Cioccolato fondente: 0,45-1,6 grammi (in media contiene il 70% di cacao)
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Cioccolato al latte: 0,15-0,22 grammi (in media contiene il 30% di cacao)
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Cioccolato bianco: 0,0009 grammi (praticamente solo tracce)
A questo punto possiamo calcolare una stima di quale sia la dose di cioccolato in grado di provocare un effetto tossico sul cane. Per un animale di piccola taglia, ad esempio un Chihuahua di 3 kg, sono sufficienti circa 50 grammi di cioccolato fondente di ottima qualità, mentre per un cane di 10 kg serviranno circa 180 grammi della stessa varietà. Invece, se consideriamo il cioccolato al latte, chiaramente l’intossicazione sarà provocata da una quantità decisamente maggiore, all’incirca 300 grammi di prodotto per ogni kg di peso corporeo del cane.
Un altro fattore da prendere in considerazione è la taglia del cane. È chiaro che i cani di piccola taglia sono molto più sensibili all’intossicazione da teobromina rispetto a quelli di grossa taglia, a parità di prodotto ingerito.
I sintomi dell’intossicazione da cioccolato
In linea di massima, non è detto che un piccolo pezzo di cioccolato al latte provocherà grandi problemi al nostro cane. In questi casi, infatti, potrebbero valere le stesse raccomandazioni che le nostre mamme riservavano nei nostri confronti quando eravamo piccoli. Dopo averne mangiato un po' di più, avremmo avuto sicuramente un gran mal di pancia, con possibile vomito o diarrea, che si risolveva nel giro di poco tempo.
Un discorso diverso è quello dell’intossicazione da maggiori dosi di teobromina. I sintomi compaiono in genere dopo 2-4 ore dall’ingestione. In una prima fase includono:
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Agitazione
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Iperattività
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Poliuria (maggiore produzione di urine)
Successivamente il quadro tende ad aggravarsi, con:
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Tremore
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Battito cardiaco irregolare
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Rigidità muscolare
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Forte eccitazione
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Aumento della temperatura
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Respiro accelerato
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Pressione bassa
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Infarto
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Convulsioni
Se le quantità sono eccessive, possono verificarsi gravi emorragie interne, che portano a morte l’animale in poco tempo.
La terapia
La prima cosa da fare, se il vostro cane avesse ingerito della cioccolata, è contattare subito il medico veterinario. In base alla quantità e al tipo di cioccolata potrà consigliarvi un rimedio opportuno. In ogni caso, la terapia dovrebbe essere tempestiva, possibilmente entro 2, massimo 4 ore dall’assunzione, ovvero prima che la teobromina entri in circolo. Entro le prime 2 ore possiamo stimolare noi stessi il vomito, per facilitare l’eliminazione della cioccolata, somministrando al cane una soluzione realizzata con una parte di acqua ossigenata e due parti di acqua naturale.
Se la quantità ingerita è molto elevata o se sono trascorse già 2 ore, dovremo correre dal veterinario, che tratterà l’intossicazione mirando ai singoli sintomi causati dall’avvelenamento, poiché non esiste un vero e proprio antidoto per la teobromina. Il trattamento prevede:
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Lavanda gastrica
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Emetici (farmaci per stimolare il vomito)
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Antiemetici (se il cane vomita copiosamente)
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Carbone attivo (assorbe la sostanza tossica)
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Fleboterapia per integrare i liquidi persi
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Tranquillanti (benzodiazepine o barbiturici per ridurre agitazione, tremori e convulsioni)
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Antiaritmici (per regolarizzare il battito cardiaco)
Nella maggior parte dei casi, se riusciamo ad intervenire tempestivamente, il nostro amico sarà salvo entro poche ore dal trattamento.
Consiglio utile: se il vostro cane ha mangiato accidentalmente del cioccolato, consultate questo sito per calcolare il rischio a seconda del peso dell’animale e della quantità ingerita.