Esche o bocconi avvelenati, come riconoscerli e cosa fare
Purtroppo capita ancora che persone poco tolleranti verso gli animali, decidano di mettersi a giocare al "Piccolo chimico", realizzando in casa delle esche avvelenate da posizionare negli angoli delle strade e per le campagne. In qualunque modo queste si presentino - polpette, bocconcini, uova, fette di prosciutto arrotolate, carcasse di piccoli animali - nel giro di pochi minuti o di qualche giorno possono mettere in serio pericolo la vita dei nostri animali. Ecco perché è molto importante riuscire a distinguere di quale veleno si tratti, mettendo in pratica tempestivamente tutti i rimedi che potranno salvare la vita al cane o al gatto.
Parliamo soprattutto dei cani, che tendono ad ingurgitare con avidità tutto quello che trovano interessante. Queste esche a base di carne nascondono il veleno al loro interno, per cui per i nostri cani può essere molto difficile distinguere la sua presenza. I gatti, invece, diffidenti per natura, di solito sono restii ad ingerire prodotti che non conoscono. In ogni caso, anche loro possono diventare vittime delle polpette avvelenate.
Le conseguenze dipendono da una serie di fattori, tra cui il tipo di veleno utilizzato, il dosaggio, il peso e la taglia dell'animale e il tempo trascorso dall'ingestione. Ogni veleno agisce in modo diverso sull'organismo e con tempistiche differenti. Per questo motivo, il nostro consiglio è quello di cercare di imparare quali sono i sintomi e i rimedi da attuare per ognuno di essi, oppure di tenere sempre sul nostro cellulare un appunto con tutte le informazioni necessarie.
Ecco quali sono i veleni più utilizzati:
-
Stricnina: fino a pochi anni fa era quella preferita da queste persone senza scrupoli. Si tratta di un pesticida davvero molto potente, utilizzata "normalmente" contro topi e volpi, che si presenta come una polvere bianca. Agisce sul sistema nervoso centrale dell'animale, provocando uno stato di eccitazione talmente rapido ed intenso da portare alla morte nel giro di pochi minuti. I sintomi dell'avvelenamento da stricnina compaiono infatti entro 10, massimo 30 minuti, e comprendono convulsioni, irrigidimento del corpo, pupille dilatate, salivazione abbondante, guaiti, fino ad arrivare alla morte per blocco respiratorio in pochissimo tempo. Se il nostro cane ha ingerito le esche, dobbiamo somministrare immediatamente all'animale un cucchiaino di acqua ossigenata per ogni 5 kg di peso, direttamente all'interno della bocca (se il cane pesa 10 kg, dategli 2 cucchiaini; se ne pesa 20, invece, 4 cucchiaini, e così via). Lo farà vomitare, allontanando il veleno dal suo stomaco. È indispensabile correre subito presso la clinica o l'ambulatorio veterinario più vicino, spiegando l'accaduto. L'antidoto comunemente somministrato dai veterinari è rappresentato da alcuni psicofarmaci, come il diazepam;
-
Veleno per topi: altri malintenzionati preferiscono invece utilizzare il più comune veleno per topi. Si presenta in varie forme, ad esempio come un liquido blu, una cialda nera oppure una pasta o dei granuli di colore rosso, fuxia o blu. I rodenticidi agiscono inibendo l'azione della vitamina K, essenziale per poter garantire la giusta coagulazione del sangue. Di conseguenza, il sangue si fa sempre più liquido, fino a provocare gravi emorragie interne ed esterne. I sintomi dell'avvelenamento da veleno per topi includono: sanguinamento abbondante dal naso, dalle orecchie, dalle gengive o da ferite preesistenti, debolezza, sete, ematomi e mucose pallide. Il veleno per topi non agisce subito, ma dopo circa 48 ore dall'ingestione. Se questo aspetto ci consente di intervenire non appena vediamo il nostro cane ingerire l'esca, al tempo stesso può essere controproducente, perché il proprietario ignaro non vede i sintomi, quindi crede che sia tutto nella norma. Se il cane ha appena ingerito l'esca, facciamolo subito vomitare con dell'acqua ossigenata. Se invece sono trascorse diverse ore o sono già comparsi i sintomi, non possiamo fare altro che correre dal veterinario, che potrà somministrargli l'antidoto giusto;
-
Veleno per lumache o metaldeide: si presenta come esche in granuli di colore azzurro-verde. In caso di ingestione, i sintomi compaiono entro 2-3 ore e sono molto simili a quelli della stricnina. Includono: tremore, convulsioni, irrigidimento del corpo, pupille dilatate, forte aumento della temperature, diarrea verdastra, mucose pallide, disturbi respiratori e battito accelerato, mentre i gatti possono anche muovere velocemente gli occhi lateralmente o verticalmente - fenomeno chiamato nistagmo. La morte avviene per blocco respiratorio. In caso di ingestione dobbiamo correre dal veterinario, che potrà agire su tutti i sintomi mostrati dall'animale. Per questo veleno, infatti, non esiste ancora un antidoto preciso;
-
Antigelo o glicole etilenico: il comune antigelo utilizzato per le macchine è letale per i nostri animali. Questo aspetto è aggravato ancora di più dal fatto che ha un buon sapore, per cui il cane e il gatto potrebbero facilmente esserne attratti. Le conseguenze prevedono tre stadi successivi. Il primo compare entro 30 minuti o 12 ore, con nausea, vomito, tremori e convulsioni, e l'animale tende a bere e ad urinare molto. Nel giro di 12-24 ore comincia a respirare in modo veloce e affannoso, mentre il battito aumenta. In 24-72 ore compaiono anche complicazioni ai reni, con disidratazione, alito con odore di urina, depressione, fino al coma e alla morte. In questi casi dobbiamo correre immediatamente dal veterinario, che potrà somministrare l'antidoto preciso per questo veleno. Generalmente c'è una maggiore possibilità di salvezza se si agisce entro 5 ore dall'ingestione.
Questi sono solo alcuni dei veleni che possono mettere seriamente a rischio la vita dei nostri animali.
Sono molti gli errori che i proprietari fanno in questi casi. Uno tra questi è quello di somministrare del latte al cane, perché hanno letto da qualche parte che il latte è il miglior antidoto contro i veleni. Nulla di più sbagliato. Il latte è efficace solo per alcune sostanze tossiche, mentre in altri casi può addirittura velocizzare l'azione del veleno.
Per evitare danni, cerchiamo sempre di fare molta attenzione ogni volta che usciamo con il nostro cane in paese e soprattutto in campagna o nei boschi. Portiamo sempre con noi una confezione di acqua ossigenata con un cucchiaino, in modo da poter intervenire in modo tempestivo. Con alcuni veleni, infatti, anche pochi minuti di tempo possono fare la differenza.
Ricordiamo, inoltre, che ogni volta che ci imbattiamo in delle esche sospette, dobbiamo sempre contattare i vigili o i carabinieri, che provvederanno a rimuovere il cibo avvelenato e a bonificare la zona. Come espresso dalle normative contro il maltrattamento degli animali, l'utilizzo di bocconi avvelenati è un reato, punibile con pesanti multe e reclusione.