Antiparassitari per cani: quali fanno male al gatto
Una delle situazioni d'emergenza più pericolose per il gatto è l'avvelenamento da permetrina, una sostanza comunemente utilizzata in diversi antiparassitari specifici per cani. Ecco quali sono le conseguenze e cosa fare per salvare la vita al gatto.
Non c’è nulla di cui vergognarsi. Sono davvero molti i proprietari di gatti che scelgono di somministrare ai felini di casa gli antiparassitari per cani. Il motivo è molto semplice: fanno risparmiare. Pensiamo, ad esempio, ai volontari che gestiscono intere colonie feline oppure alle famiglie con 4-5 gatti. In questi casi potrebbe essere il veterinario stesso a proporre ai propri clienti di acquistare delle pipette per cani molto grandi, prelevando la giusta quantità di prodotto da applicare in base al peso del gatto.
Purtroppo, però, non sempre ricorriamo al consiglio del veterinario, ma preferiamo agire secondo il nostro istinto o per sentito dire. Capita quindi di somministrare al gatto un prodotto per cani dosato male o, peggio ancora, assolutamente inadatto per i felini. La conseguenza si traduce inevitabilmente in una corsa presso la clinica veterinaria più vicina, nella speranza di salvare il nostro gatto da un tragico avvelenamento. Questo accade perché non tutti gli antiparassitari per cani possono essere utilizzati anche per il gatto, anzi. Alcuni di essi, soprattutto se a base di permetrina (Frontline Tri-Act, Advantix, Effitix, Exspot), possono risultare gravemente letali se somministrati al gatto.
Cos’è la permetrina e come agisce
Gli antiparassitari più comuni, quelli che si possono acquistare anche nei negozi per animali, sono specificamente studiati per debellare e prevenire le infestazioni di pulci e zecche, i parassiti esterni più frequenti.
Alcune di queste formulazioni, come quelle a base di fipronil, sono adatte sia per il cane che per il gatto, naturalmente con dosaggi diversi in base alle specie. Altri antiparassitari, invece, sono indirizzati esclusivamente ai cani, primi fra tutti quelli contenenti permetrina.
Questa sostanza appartiene alla famiglia dei piretroidi, degli insetticidi molto potenti, in grado di agire direttamente sul sistema nervoso degli insetti. Sono mirati soprattutto a prevenire le punture dei temibili pappataci, responsabili della trasmissione della Leishmaniosi nei cani. Per questo motivo, le aziende produttrici, hanno sentito la necessità di “arricchire” i comuni antiparassitari per cani con la permetrina, offrendo così una maggiore protezione nei confronti dei parassiti e dei pappataci.
Tuttavia, la permetrina è fortemente tossica per i gatti, che non sono in grado di degradarla nell’organismo, cosa che invece avviene senza problemi nel cane. Questo vuol dire che inevitabilmente la sostanza, una volta assorbita dalla pelle, resta intatta all’interno dell’organismo, comportandosi a tutti gli effetti come un veleno.
I sintomi dell’avvelenamento da permetrina
Se avete applicato inconsapevolmente un antiparassitario a base di permetrina al gatto, potreste accorgervene immediatamente, così come dopo diverse ore. I sintomi principali dell’avvelenamento da permetrina includono:
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Ipereccitabilità
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Aumento della salivazione
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Tremori
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Mancanza di coordinazione
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Vomito
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Diarrea
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Difficoltà respiratorie
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Convulsioni
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Pupille dilatate
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Morte
Cosa fare
Le situazioni più frequenti sono due: avete inavvertitamente applicato l’antiparassitario per cani al gatto, oppure il gatto è entrato a contatto con la pelle del cane, proprio nel punto in cui avete applicato il prodotto.
In entrambi i casi c’è una sola cosa da fare: correre dal veterinario. Mettete il gatto nel trasportino e portatelo immediatamente presso la clinica o l’ambulatorio più vicino. Parlate chiaramente con il veterinario, senza omettere nulla sull’accaduto. Per salvare la vostra reputazione, metterete in serio pericolo la vita del vostro gatto.
Il veterinario provvederà a lavare il dorso dell’animale, se avete appena applicato il prodotto, o procederà con una lavanda gastrica se invece il gatto l’ha ingerito accidentalmente. In entrambi i casi, questa soluzione potrebbe non bastare, soprattutto se sono trascorse diverse ore. Sarà quindi necessario somministrargli dei farmaci specifici.
In conclusione, se riuscite ad accorgervi in tempo dell’errore, cercate di rimediare al più presto. Lavate la zona con abbondante acqua tiepida (non calda, per non accelerare l’assorbimento del farmaco) e con un sapone neutro. Fate in modo che l’operazione sia accurata, ma molto rapida, quindi correte dal veterinario.
Ricordate che in questi casi il tempo è fondamentale: più ore trascorreranno dalla somministrazione, minori saranno le probabilità che il vostro gatto sopravviva.