Resource guarding: quando il cane ringhia se vi avvicinate alla ciotola e ai suoi oggetti
A quanti di noi piacerebbe che uno dei nostri parenti, oppure, peggio ancora, un estraneo entrasse nella nostra casa per sbirciare nei cassetti, spostare oggetti, stendersi sul nostro letto e rovistare nella nostra cucina? Ponendoci questa domanda, potremo comprendere meglio cosa provano i nostri cani quando cerchiamo di entrare senza permesso nel loro spazio. Questo comportamento viene definito “resource guarding” e l’esempio più classico è rappresentato dal cane che ringhia quando ci avviciniamo alla ciotola, ai giocattoli o alla cuccia. Ecco perché lo fa e come modificare questo atteggiamento, che può diventare molto pericoloso, soprattutto se in casa ci sono dei bambini o altri animali.
Cos’è il resource guarding
Bisogna chiarire prima di tutto un concetto: la difesa del proprio territorio è un evento assolutamente normale per tutti noi, che vorremmo proteggere le nostre cose più personali. Per questo motivo, è facile comprendere che anche per i nostri cani vale la stessa cosa. I loro spazi privati sono soprattutto la cuccia, le ciotole, il lettino preferito, i giocattoli e persino un vecchio calzino che magari per loro è preziosissimo, per cui non c’è nulla di strano se vogliono tenerli tutti per sé.
Pensiamo, per esempio, ai cani che vivono all’esterno o a quello che succederebbe in natura. Se chiunque potesse appropriarsi delle loro cose, tutta la fatica compiuta per scovare del cibo, accumularlo e conservarlo per la prima occasione andrebbe sprecata, ma soprattutto, rischierebbero di morire di fame. Non a caso, uno dei motivi di contesa più frequenti sono proprio le ossa, così preziose agli occhi dei cani.
Il problema sorge nel momento in cui la protezione dei propri spazi ed oggetti diventa una vera e propria forma di aggressività, per cui il cane inizia a ringhiare verso di noi o gli altri animali per intimarci di non avvicinarci troppo.
Il ringhio è sempre una forma di minaccia, a meno che il cane non stia semplicemente giocando a torturare un povero peluche, sbatacchiandolo qua e là con dei suoni poco amichevoli. Questo non è un vero e proprio resource guarding, ma semplicemente un cane che si sta dando delle arie da macho.
Parliamo invece di aggressività da difesa degli spazi personali se, non appena cerchiamo di avvicinarci al cane, mette in atto alcuni segnali inequivocabili:
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Si immobilizza
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Ci fissa con aria torva
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Segue con lo sguardo i nostri movimenti
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Emette dei suoni cupi e lunghi
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Scopre i denti
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Afferra l’oggetto che sta difendendo con più fermezza
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Scatta in avanti se ci avviciniamo
In questi casi dobbiamo distinguere tra un ringhio sommesso, cupo, a bocca chiusa, con il labbro superiore leggermente sollevato, dal vero e proprio ringhio a denti scoperti e bocca aperta, con un suono decisamente più forte e minaccioso. Nel primo caso il cane ci sta avvisando di non proseguire oltre oppure sta solo giocando con il suo peluche preferito. Il secondo ringhio, invece, è molto più pericoloso, perché da lì o pochi secondi il cane potrebbe attaccare davvero.
Diciamo che il ringhio non sempre è un fattore negativo, anzi. Lo sarebbe se il cane ci attaccasse direttamente senza neppure avvisarci prima, per darci il tempo di smettere di fare quello che lo sta infastidendo. In questo caso dovremmo prendere in considerazione l’ipotesi che il nostro cane abbia un forte problema comportamentale.
Resta comunque un dato di fatto che un problema di questo tipo non è assolutamente accettabile, perché in casa nostra dovremmo essere liberi di muoverci come preferiamo, senza aver paura del nostro cane. Inoltre, a tutti i cuccioli andrebbe insegnato a non difendere dal proprietario la propria ciotola, perché potrebbe arrivare il giorno in cui avremmo bisogno di sottrargli del cibo o degli oggetti che non può ingerire, ritrovandoci invece in balia del nostro cane. Per non parlare poi dei cani che “rubano” degli oggetti personali del proprietario, come scarpe, calzini e spazzole, difendendoli letteralmente con i denti.
Tutto questo non è assolutamente accettabile, dal punto di vista educativo, ma soprattutto per quanto riguarda la nostra sicurezza e quella di chi si avvicina al nostro cane.
Come insegnare al cane a non ringhiare
Per prima cosa, se abbiamo appena preso un cucciolo o se vogliamo prevenire un problema di resource guarding, dobbiamo esercitarci con la tecnica dello scambio o del baratto.
Mentre il cane è intento a sgranocchiare il suo peluche preferito, avviciniamoci con in mano un bocconcino o un altro oggetto davvero irresistibile. Non appena lascia il peluche, diamogli il suo premio, sottraendogli con l’altra mano il vecchio oggetto di difesa. Se non avrà mostrato segni di aggressività, potremo ridargli il peluche, lasciandolo giocare tranquillo.
Se invece il cane ha già dimostrato dei forti segnali di resource guarding, dovremo prendere altri provvedimenti, che tuttavia richiedono una certa dose di coraggio. Ecco cosa andrebbe fatto:
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Mettiamo al riparo dalla portata del cane tutti gli oggetti che potrebbero scatenare la difesa, come giocattoli, peluche, calzini, scarpe, ossa e ciotole;
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Concediamogli i suoi giocattoli solo quando è da solo o è in una stanza più sicura;
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Concentriamoci sulla tecnica dello scambio, porgendo al cane altro cibo o altri giocattoli in cambio di quello che sta difendendo
Un aspetto importante è che se il cane ci ringhia, probabilmente è perché percepisce come un fatto negativo l’essere privato del suo cibo o del suo oggetto. Pertanto, dovremo fargli capire che non vogliamo semplicemente sottrarglielo, ma piuttosto stiamo per regalargli una ricompensa ancora più accattivante.
Ecco perché la tecnica dello scambio è sempre un buon metodo.
Se il problema si verifica solo con le ciotole, possiamo invece comportarci in questo modo:
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Per i primi giorni diamogli da mangiare solo dalle nostre mani, concedendogli pochi bocconcini per volta;
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Successivamente posizioniamo due o più ciotole poco distanti tra loro, versando poco alla volta, senza avvicinarci troppo, dei bocconcini, alternandoli tra le diverse ciotole;
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Quindi possiamo riempire una ciotola con un cibo di scarso interesse, lasciando mangiare il cane. Mentre è intento a finire la ciotola, versiamo poco per volta dei bocconcini più gustosi nell’altra ciotola, cercando di avvicinare lentamente quella vuota alla prima ciotola. Se il cane mostra segni di tensione, interrompete e continuate facendo cadere i bocconcini dall’alto;
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Provate a riempire la ciotola con il solito cibo poco interessante, quindi mettetevi a pochi metri di distanza, chiamando il cane mentre sta mangiando per offrirgli dei bocconcini. Quindi fatelo tornare verso la ciotola e continuate così per diverse volte.
Tutti questi esercizi serviranno a far capire al cane che, ogni volta che vi avvicinerete a lui mentre mangia o gioca, non farete altro che offrirgli qualcosa di ancora più interessante. Con un po’ di allenamento, smetterà di vedervi come una minaccia per il suo territorio, lasciandovi toccare le sue cose.
Naturalmente, ricordiamo che c’è un chiaro limite tra il proprietario che ha la necessità di insegnare al cane a non ringhiare davanti alla ciotola o agli oggetti, e quello che invece vuole semplicemente disturbare il proprio animale mentre si sta divertendo. Ma soprattutto, evitiamo che i bambini o altri animali possano torturare il cane quando è tranquillo, per non intensificare un problema di resource guarding.