Perché è importante adottare i cuccioli non prima dei due mesi
Capita fin troppo spesso di sentir parlare di cuccioli adottati in età precoce, addirittura a distanza di poco più di un mese dalla nascita. A meno che non si tratti di cuccioli abbandonati dalla madre o da persone prive di scrupoli, è sempre sconsigliatissimo allontanare degli animali così piccoli dalle cure materne, per una lunga serie di motivi. Ecco quali possono essere le conseguenze dal punto di vista comportamentale.
Cosa succede durante i primi due mesi di vita
Lo sviluppo comportamentale del cucciolo comincia addirittura prima della nascita, quando è ancora nel ventre materno, per progredire e rinforzarsi nel corso dei primi medi di vita. La madre indirizza il cucciolo verso la giusta crescita comportamentale, insegnandoli anche le regole basilari delle relazioni con gli altri animali.
Non a caso, i cuccioli nascono ciechi, sordi, con un olfatto molto limitato e con delle capacità neurologiche poco sviluppate. Questo meccanismo è tipico dei predatori, come accade anche nel gatto, poiché assicura alla madre che i piccoli possano restare fermi nello stesso punto durante la sua assenza.
Tutte le esperienze collezionate dal cucciolo durante il periodo necessario per lo sviluppo completo dei sensi, influenzeranno in modo molto profondo il carattere e il comportamento dell’animale da adulto.
In realtà, sembrerebbe che i cuccioli inizino a “registrare” queste esperienze ancor prima della nascita. Durante la vita fetale, infatti, sarebbero in grado di percepire la sensazione rilassante delle carezze che il proprietario concede alla madre. Inoltre, secondo alcune ricerche, l’alimentazione della madre durante la gravidanza, potrebbe influenzare i gusti alimentari futuri del feto.
Dal momento della nascita, fino ai 10-15 giorni di età, invece, si parla di periodo neonatale. Durante questa fase il cucciolo è ancora cieco, sordo e poco sensibile agli avvenimenti esterni. L’unico senso ampiamente sviluppato è quello del tatto, per cui il piccolo è molto sensibile soprattutto alle cure della madre e al contatto con le mammelle, ma trascorre comunque gran parte del tempo in preda alla sonnolenza.
In questo periodo iniziano a svilupparsi gli arti posteriori, per cui possiamo cominciare a notare questi piccoli esserini che si spostano dondolando in modo buffo per raggiungere la pancia della mamma.
Durante la fase neonatale, è fondamentale che la madre si occupi dei piccoli, nutrendoli, pulendoli e riparandoli. Se ciò non avviene, è molto probabile che in futuro il cucciolo si riveli insicuro e timoroso, essendogli mancate le rassicurazioni materne.
Una volta aperti gli occhi, il cucciolo passa ad un periodo di transizione, che terminerà non prima che abbia compiuto 4 settimane di età. In questo periodo comincia la fase di esplorazione, in cui il cucciolo si dedica alla scoperta dell’ambiente circostante e di tutto ciò che lo circonda. In particolare, il contatto con i propri simili e con le persone è fondamentale. Infatti gli animali più intimoriti dall’uomo o dagli altri cani sono proprio quelli che non hanno avuto modo di conoscere, di giocare e di farsi manipolare dalle persone e dai simili.
Successivamente sopraggiunge il periodo di socializzazione, in cui il cucciolo risulta attratto, ma allo stesso tempo intimorito da tutte le situazioni nuove. Diventa attivo, vivace, socievole e aperto a tutte le scoperte. In questa fase è più sensibile ai rimproveri e agli insegnamenti materni, per cui comincia a comprendere anche il significato delle gerarchie.
Tutto ciò che gli verrà proposto durante il periodo di socializzazione, risulterà innocuo ai suoi occhi per tutto il resto della sua vita. È importante, perciò, che il cucciolo abbia modo di conoscere le persone, i bambini, altri animali domestici e tutte le situazioni che normalmente possono spaventare i cani, come i rumori della casa o dell’esterno.
Quali sono le conseguenze dell’adozione precoce
Il cucciolo adottato in questo periodo avrà un carattere molto malleabile, per cui accetterà abbastanza facilmente tutte le regole imposte dal proprietario. Per fare questo, però, è importante sapere con precisione quali insegnamenti proporgli e soprattutto come farlo. Un cucciolo in fase di socializzazione, poco o male educato dal proprietario, diventerà un cane spaesato o insicuro, incapace di agire in modo corretto.
Le conseguenze dirette di questi aspetti caratteriali si traducono inevitabilmente in un forte disagio che il cane avvertirà di fronte ad ogni situazione “nuova”. Ad esempio, se il cucciolo non ha mai visto un gatto, molto probabilmente al primo incontro potrebbe reagire tentando di aggredirlo oppure, al contrario, scappando via a zampe levate.
Uno dei problemi con cui i proprietari si trovano spesso a fare i conti è l’abitudine di mordere oggetti, indumenti, mani e piedi. I rosicchiatori seriali si riconoscono a tutte le età, ed è un comportamento davvero difficile da eliminare. La causa è da ricercare soprattutto nel mancato insegnamento da parte della madre a comprendere l’inibizione del morso. Un cucciolo separato troppo presto dal nido materno, tenderà sempre a mordere, anche con più forza del dovuto, rendendo un semplice passatempo, un pericolo per la nostra incolumità. Questo si verifica perché la mamma punisce il piccolo ogni volta che, durante il gioco, tende a mordere con più forza i fratellini.
Un altro aspetto abbastanza complesso è quello dell’attaccamento. Il cucciolo, fino ai 2 mesi di età, è dipendente dalla madre in tutto e avverte un attaccamento molto forte, dovuto anche alla produzione da parte del corpo materno di feromoni in grado di stimolare il legame madre-prole.
Un cucciolo tolto troppo presto dai suoi simili, tenderà inevitabilmente a soffrirne in un primo momento, per poi attaccarsi con troppa morbosità al proprietario. È in questi casi che si formano i cani iperprotettivi, morbosi, che si agitano alla sola vista del proprietario che indossa il cappotto. Questo non vuol dire che un cane adottato dopo i 2 mesi di età non si legherà a noi, ma lo farà in modo più maturo ed equilibrato.
Cerchiamo quindi di resistere di fronte all’idea di adottare un cucciolo troppo piccolo. Evitiamo di assecondare la nostra impazienza, che potrebbe provocare seri danni all’equilibrio psicologico e comportamentale del cane.