L’importanza della socializzazione e le “Classi di Socializzazione”
La socializzazione è un aspetto fondamentale della nostra vita e di quella degli animali. È solo stando in mezzo agli altri, osservandoli ed interagendo con loro, infatti, che possiamo comprendere molte cose su noi stessi e su come funziona il mondo. La stessa cosa accade per i nostri animali, che sin dai primi giorni di vita cominciano a scoprire come bisogna comportarsi semplicemente stando accanto alla propria madre e ai propri simili. Nell’ultimo periodo c’è stato il boom delle cosiddette “Classi di Socializzazione”, delle specie di raduni che consentono ai cani di studiarsi e comprendersi in totale libertà.
Perché è importante la socializzazione
La socializzazione non è altro che un sinonimo di conoscenza. Attraverso questo importante processo tutti noi, uomini, donne, cani e gatti, impariamo a conoscere il mondo e tutto quello che lo popola, imparando a comunicare e a comportarci in modo appropriato.
Il modo migliore che un bambino ha per iniziare a socializzare è quello di frequentare la scuola materna, imparando a conoscere altri bambini come lui o di sesso opposto, comprendendo che il mondo degli adulti è composto anche da altre figure positive, come le maestre, e scoprendo quanto sia bello e divertente stare tutti insieme. Un bambino rinchiuso per molti anni all’interno della propria casa, che non ha la possibilità di vedere nessun’altro eccetto i propri genitori, finirà per non avere sufficienti stimoli e per avere paura di tutto quello che non conosce, e questa lista sarà davvero molto lunga.
La stessa cosa si verifica anche nei nostri animali. Un cane che vive in campagna e che non ha la possibilità di interagire con altri animali o con persone all’infuori del proprietario, molto probabilmente reagirà in modo inappropriato alla vista di quello che per lui è sconosciuto.
A questo, dobbiamo aggiungere anche un elemento molto importante. I cani non hanno la parola, lo sappiamo, ma possono comunicare in un’infinità di modi alternativi, primo fra tutti il linguaggio del corpo. È solo crescendo per i primi due mesi con la madre e i fratellini, e trascorrendo del tempo con altri cani per tutto il periodo della sua crescita, infatti, che riuscirà a capire come mettere in moto tutti questi comportamenti assolutamente indispensabili.
Infatti, quando un cane pacifico incontra un altro animale che sta cercando di difendere il proprio territorio o si avvicina minacciosamente, se sa cosa fare, metterà in atto tutti i cosiddetti “segnali calmanti” che servono proprio per sventolare bandiera bianca. Non sono altro che un modo per dire “vengo in pace, amico”. Lo farà, ad esempio, voltando la testa o il corpo dall’altro lato, stendendosi a pancia in su, leccandosi il muso o addirittura sbadigliando.
Se un cane non ha avuto la possibilità di studiare i suoi simili, non sarà quasi mai in grado di associare il significato di questi gesti, per cui potrebbe finire in guai seri correndo incontro festoso al primo cane che vede in lontananza, che potrebbe reagire con aggressività se colto di sorpresa, oppure attaccando un cane estraneo che sta tentando disperatamente di fargli capire le sue intenzioni pacifiche con i segnali calmanti.
Inoltre, i cani che non hanno socializzato in tempo, spesso tendono ad aver paura di alcune categorie di persone ristrette. Ad esempio, se non hanno mai visto degli uomini con la barba, abbaieranno o scapperanno via alla loro vista. La stessa cosa vale per i bambini, generando spesso situazioni molto pericolose.
L’età più indicata per far socializzare il cane, aiutandolo a scoprire il mondo e a diventare sicuro di sé, è proprio quella dai 2 ai 5-6 mesi di età, in cui è molto ricettivo all’educazione.
In questo periodo, però, subentra il discorso critico delle vaccinazioni. Sono molti, infatti, i veterinari che sconsigliano ai proprietari di far uscire di casa il proprio cucciolo prima che sia terminato il primo piano vaccinale.
Il motivo è semplice. Non avendo ancora delle difese immunitarie ben sviluppate, il cucciolo ha bisogno di “crearsele” ricorrendo al vaccino. Ma prima che questo possa fare pienamente effetto ci vuole un po’. Per questo motivo, se il cucciolo dovesse imbattersi in un animale “ammalato”, non sarebbe assolutamente coperto nei confronti di quel virus o batterio.
Secondo altre teorie, non è necessario chiudere in casa il nostro cucciolo. L’importante è frequentare luoghi puliti e senza troppe contaminazioni, facendo in modo che socializzi con cani opportunamente vaccinati e chiaramente non malati.
Per tutti questi motivi è molto importante che tutti i cani, sin da cuccioli, trascorrano del tempo in compagnia dei propri simili, al parco, nelle aree cani o con l’amico a quattro zampe del nostro vicino, in modo da poter uscire temporaneamente dal piccolo mondo “umano” in cui vivono tutto il giorno, tornando ad essere quello che sono in realtà: cani.
Le classi di socializzazione
Un ottimo modo per intraprendere la strada della corretta socializzazione è proprio quella di far partecipare i nostri cani a delle Classi di Socializzazione, alla presenza di un educatore esperto, soprattutto se si tratta di cani adulti con problemi comportamentali.
La Classe si svolge all’interno di un’area recintata, lasciando i cani liberi di potersi studiare e di comunicare. Naturalmente nel caso dei cuccioli si metteranno a punto delle Classi apposite, senza potenziali pericoli e possibilmente solo tra cani di età inferiore ad un anno.
In questo modo il nostro cane può cominciare a scoprire come ci si comporta con i propri simili, apprendendo il “galateo” canino, che lo aiuterà ad evitare di mettersi nei pasticci in futuro.
Al tempo stesso, noi proprietari potremo scoprire di più sul comportamento del nostro cane, imparando a capire il significato di tutti i singoli atteggiamenti che mette in atto quando è con noi e con gli altri cani.
Le Classi di Socializzazione non rappresentano un’esperienza semplice e priva di pericoli, anzi. Se il gruppo non viene selezionato in modo opportuno o se non ci si fa guidare da una persona qualificata, si può rischiare anche il peggio, per cui evitiamo sempre il fai-da-te, e rivolgiamoci a chi sa cosa fare.