L'alimentazione del gattino, cosa dargli da mangiare?
Il gattino, a prescindere dalle dimensioni, non è un gatto piccolo, ma il piccolo del gatto. Proprio per questo, è molto importante riuscire a comprendere che l’organismo del gattino è diverso da quello del gatto adulto, e di conseguenza anche le sue esigenze. L’aspetto fondamentale su cui si deve applicare questo concetto è soprattutto quello dell’alimentazione.
Vediamo quindi quali sono le sue esigenze nutrizionali e su cosa si deve basare l’alimentazione del gattino.
Il corpo del gattino
Il gattino, come abbiamo detto prima, non ha le stesse caratteristiche fisiche del gatto adulto.
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Stomaco: le proporzioni dello stomaco dei due animali sono decisamente diverse. Il gattino ha un apparato digerente davvero molto piccolo, per cui avrà bisogno di razioni più piccole, ma ben frazionate nel corso della giornata;
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Intestino: l’intestino del gattino, soprattutto se è ancora molto piccolo, è strutturato in maniera tale da consentire solo la digestione del latte materno. Solo dopo le 4 settimane di età inizierà a subire delle variazioni che gli consentiranno di digerire anche alcuni alimenti offerti dalla madre. Nonostante ciò, resta comunque molto delicato, per cui somministrando al gattino un cibo per adulti o destinato alla nostra alimentazione, potrebbe andare incontro a diarrea e indigestioni;
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Sostanze nutritive: i gattini crescono molto in fretta e per farlo l’organismo ha bisogno di molte calorie e sostanze nutritive. Facendo un esempio, un gattino è una casa ancora in costruzione, mentre il gatto adulto è un edificio da ristrutturare spesso. Per poter costruire ex novo una casa c’è bisogno di soldi, mattoni, cemento, impianti e tutto quello che serve. Invece per ristrutturare, i soldi e i materiali necessari sono decisamente inferiori. Allo stesso modo, per poter garantire la giusta crescita al gattino, serviranno molte più calorie e sostanze nutritive;
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Dentini: i gattini, proprio come i neonati, nascono senza denti. È solo a partire dalla seconda settimana che iniziano a comparire i primi denti da latte, per ultimare la dentizione non definitiva verso i 50-60 giorni di età. I denti permanenti, invece, non compaiono prima dei 6 mesi. Per questo motivo il cibo specifico per gattini deve essere anche facilmente masticabile, con crocchette più piccole e più morbide, adattabili alla bocca e ai dentini del gattino.
Lo svezzamento
Lo svezzamento, cioè il passaggio dal latte materno al cibo solido e umido, dovrebbe verificarsi non prima dei 40 giorni dalla nascita.
Se avete trovato un gattino molto piccolo o semplicemente la vostra gatta ha partorito da poco, dovrete provvedere da soli allo svezzamento.
Il periodo ideale per iniziare progressivamente a sostituire il latte materno è a partire dalle 4 settimane, per essere ultimato completamente verso le 7-8 settimane. Il nutrimento materno, infatti, è indispensabile solo per il primo mese di vita, perché aiuta il piccolo a crescere e a sviluppare le prime difese immunitarie.
Uno svezzamento troppo precoce può danneggiare il gattino, che si sentirebbe stimolato a rifiutare il latte materno a favore del cibo che gli offrite, provocando disturbi gastrointestinali e una maggiore predisposizione alle infezioni.
Uno svezzamento ritardato oltre i due mesi di età, invece, comporterebbe gravi carenze nutrizionali nel gattino. Il latte materno inizia a scarseggiare e, oltretutto, non è più sufficiente per garantire le giuste sostanze nutritive necessarie per la crescita del piccolo.
Lo svezzamento deve iniziare con un alimento liquido o semisolido. Per i gattini molto piccoli si può optare per un tipo di alimento specifico, solitamente inserito nella categoria “babycat”. Oltre le 7-8 settimane invece si può già iniziare con un mangime di tipo “kitten”.
Diluite un cucchiaio di cibo umido con due cucchiaini di acqua naturale tiepida. Miscelate bene e offrite la pappa al gattino. A questa età i piccoli hanno bisogno di mangiare poco e spesso, per cui dovrete alimentarli almeno 5-6 volte al giorno con piccole razioni.
Man mano che il gattino cresce, potrete invertire le proporzioni tra acqua e mangime fino ad eliminare completamente l’acqua, che lascerete comunque a disposizione in una ciotola a parte.
Una volta che il gattino avrà ultimato la dentizione, di solito non prima dei 50 giorni, potrete dargli anche un mangime secco, cioè i classici croccantini. Scegliete un tipo di mangime di buona qualità, che sia specifico per gattini. Per il primo periodo potrete inumidire le crocchette con dell’acqua tiepida, in modo da renderle più morbide.
La pappa
Una volta che lo svezzamento è ultimato, e il gattino ha imparato a mangiare il cibo che gli offrite al posto del latte materno, dovrete continuare ad alimentarlo con particolari attenzioni.
Lasciate sempre a disposizione una ciotola con acqua fresca e una ciotola con il cibo secco. I gattini, da piccoli come da grandi, devono mangiare spesso. Fate in modo che possa sempre attingere ai croccantini, ma integrateli con un cibo umido 1-2 volte al giorno.
Per le giuste dosi chiedete un consiglio al vostro veterinario, che potrà stabilirle in base alla crescita e alla salute del gattino.
In ogni caso il mangime, che sia umido o secco, deve essere specifico per gattini anche dopo lo svezzamento. I gattini devono crescere, per cui hanno bisogno di un alimento che contenga tutto quello che gli serve e, soprattutto, nelle giuste proporzioni.
La qualità del mangime è un fattore indispensabile.
Ebbene, la maggior parte dei mangimi di bassa qualità contiene ben poca carne, rispetto a farine e cereali. Il gatto è un carnivoro in senso stretto, per cui ha bisogno di molte proteine.
La carne ha un suo costo, così come l’integrazione di vitamine e Sali minerali necessari per definire completo un mangime.
La salute del gattino deve venire prima di tutto. Pensateci, cosa succederebbe dando da mangiare a vostro figlio tutti i giorni pane e acqua?