I falsi miti sul rapporto tra animali e bambini
Quante volte sentiamo dire da mamme preoccupate “ci piacerebbe adottare un cane, ma abbiamo un figlio piccolo!” o ancora “ho dovuto separarmi dal gatto, perché altrimenti avrebbe contagiato mio figlio appena nato con chissà quali malattie!”. Queste sono solo alcune delle convinzioni, più o meno fondate, che portano la maggior parte dei genitori a rinunciare allo speciale rapporto che può crearsi tra un animale ed un bambino. Quello che molti di questi genitori apprensivi ignorano, però, è che vivere con un cane o un gatto in casa può essere un fattore davvero molto utile anche per i bambini di tutte le età, naturalmente prestando attenzione ad alcuni importanti accorgimenti.
I punti da valutare, in base ai dubbi più frequenti dei genitori, sono molti. Cerchiamo di analizzarne qualcuno.
“Gli animali sporcano e portano malattie”
Questa affermazione andrebbe valutata attentamente.
Se pensiamo, infatti, ai cani e ai gatti randagi, mai sottoposti a controlli veterinari e che magari vivono rovistando tra i cassonetti dell’immondizia, naturalmente prima di farli entrare in casa dovremmo prendere le dovute precauzioni.
Per quanto riguarda, invece, i cani e i gatti che vivono in casa e che escono all’esterno al massimo per la passeggiata quotidiana, la situazione è completamente diversa.
Gli animali di casa, infatti, se vengono sottoposti regolarmente a sverminazioni, vaccinazioni e ai dovuti trattamenti antiparassitari, proprio non possono trasmettere nulla né a noi, né ai nostri bambini.
Pensiamo piuttosto a quanti virus e batteri ci trasmettiamo quotidianamente tra di noi, semplicemente salendo su un tram o utilizzando un bagno pubblico. Ne rimarremmo impressionati a confronto con il rischio delle malattie che potrebbe trasmetterci il cane o il gatto.
Inoltre, un aspetto che molte persone ignorano è che la maggior parte dei virus e batteri degli animali, colpiscono appunto solo gli animali. Si tratta, infatti, di microrganismi specie specifici, che pertanto non potrebbero raggiungere il nostro organismo.
Per una maggiore sicurezza, comunque, si può cercare di intensificare le cure igieniche della casa e dell’animale, utilizzando prodotti specifici per la detersione approfondita dei pavimenti e degli indumenti, senza danneggiare né i bambini, né gli animali.
Evitate che il bambino entri a contatto con la saliva dell’animale e con le parti più esposte alle feci. Insegniamoli, inoltre, a lavarsi bene le mani prima di sedersi a tavola e in tutte le situazioni in cui lo si ritiene opportuno.
Puliamo spesso le ciotole del cane e del gatto ed evitiamo che il bambino possa accedervi facilmente.
“Il cane può mordere il mio bambino”
Questo probabilmente rappresenta uno dei problemi maggiori.
A meno che non si tratti di un cane con gravi problemi comportamentali, è davvero difficile che possa aggredire un bambino senza alcuna motivazione.
I bambini, si sa, sono incuriositi da tutto ciò che ai loro occhi appare “diverso”. La stessa cosa vale anche per il cane e il gatto, che possono in alcuni casi diventare delle vere e proprie vittime di bambini impertinenti ed insistenti. Chiedere al cane di restare impassibile di fronte ad un bambino che non rispetta i suoi spazi e le sue abitudini è assolutamente irrispettoso da parte nostra.
È molto frequente, infatti, la tipica situazione dei bambini che picchiano il cane, tirano la coda al gatto e disturbano l’animale mentre dorme o, peggio ancora, mentre è alle prese con la pappa. In questi casi il rischio che il gatto possa reagire con un colpo di artigli o che il cane possa ringhiare è alto.
Per evitare tutto questo, dovremmo essere proprio noi a mostrare e a spiegare al bambino qual è l’atteggiamento migliore per comunicare con l’animale e soprattutto quali sono le situazioni in cui il cane o il gatto non vanno disturbati.
Allo stesso tempo, dovremmo rispettare il nostro amico a quattro zampe, facendo in modo che abbia un posto della casa a sua completa disposizione, ed intervenendo a tutela dei suoi spazi e della sua tranquillità se necessario.
“Il bambino ci resterà male quando il cane/gatto non ci sarà più”
Su questo non c’è alcun dubbio. Quando il nostro compagno di mille avventure ci lascia, il dolore e il vuoto sono paragonabili proprio alla morte di un nostro caro.
Anche in questo caso, però, questo evento può rappresentare un motivo di crescita personale per il bambino.
Potremo spiegargli che anche se il nostro amico è andato via, ci ha lasciato comunque tanti bei ricordi e tante belle emozioni, legate a tutti i momenti che abbiamo trascorso insieme. È, questo, un modo per metterlo alla prova con le prime “batoste” che inevitabilmente la vita ci riserva, ma che prima o poi vanno capite ed affrontate.
Negare a se stessi e ai propri figli le gioie della vita con un animale, in previsione di ciò che accadrà nel futuro, preclude tutte quelle esperienze che fanno parte della crescita individuale ed emotiva del bambino.